Spazi di apprendimento emergenti: reinventare l’apprendimento
31.05.2016 - Fare il punto sugli ambienti di apprendimento innovativi che si sviluppano all’interno di università, coworking e FabLab. E nel contempo presentare la pubblicazione “Spazi di apprendimento emergenti”, redatta dal gruppo di ricerca della Struttura Sistemi e Servizi formativi dell’Isfol.
Questi i principali obiettivi del seminario “Spazi di apprendimento emergenti. Il divenire formativo nei contesti di coworking, FabLab e università”, che ha avuto luogo lo scorso 27 maggio presso l’auditorium dell’Isfol.
L’evento, moderato dal sociologo del lavoro Domenico Barricelli, è stato suddiviso in due momenti, strettamente connessi tra loro. La prima parte è stata dedicata alle esperienze analizzate nel paper; la seconda ha visto la presenza di esperti che hanno offerto alla platea e ai relatori spunti di riflessione sull’educazione e sull’innovazione.
Paolo Severati, responsabile della Struttura, ha aperto l’incontro presentando il lavoro svolto dal gruppo di ricerca nell’ambito dell’apprendimento all’interno dei nuovi contesti lavorativi e formativi.
Il moderatore ha avviato il dibattito evidenziando i risultati emersi dalla ricerca, in particolare sulla necessità di avviare un cambiamento di paradigma dell’educazione e dell’apprendimento (metodi didattici, formazione degli insegnanti e dei formatori, etc.). Tutti gli intervenuti hanno, infatti, evidenziato come sia necessario coinvolgere attivamente lo studente o il professionista legando l’apprendimento all’esperienza, a learning-by-doing, allo scambio reciproco di idee e di informazioni, rendendo quindi più consapevoli e responsabili i discenti del proprio percorso di sviluppo e di crescita.
Paolo Ferragina, pro-rettore dell’Università di Pisa, ha evidenziato l’importanza, per le università, di garantire opportunità ai propri studenti aiutandoli a sviluppare percorsi di imprenditorialità e di creazione d’impresa, ma anche come sia fondamentale preparare loro agli eventuali fallimenti in quanto questi rappresentano un’opportunità di crescita.
Pietro Paganini, docente presso la John Cabot University, ha sottolineato come in una società in costante trasformazione, l’unico fattore immutabile sia la scuola italiana, ancora molto ancorata all’apprendimento face-to-face. Per i coworking, i relatori Sofia Borri (Piano C, Milano) ed Enrico Parisio (Millepiani, Roma) hanno evidenziato come all’interno dello loro strutture si sviluppi un processo di peer-to-peer e come sia importante disporre di figure di mentoring. Ed ancora, i responsabili dei FabLab, Alessandro Catellani di Officine On/Off - Parma, Carmelo de Maria del FabLab di Pisa e Leonardo Zuccone, co-founder Roma Makers, hanno posto l’accento sulla missione degli spazi comunicativi nel creare innovazione, che dovrebbe però essere “inclusiva, coesiva e radicata nella propria comunità”. Gli esperti Alberto Quagliata (docente presso l’Università Roma Tre), Paolo Terranova (presidente di Agenquadri, Cgil), Andrea Brunetti (coordinatore Politiche giovanili, Cgil) e Cecilia Stajano (Fondazione Mondo Digitale, Roma) hanno posto l’accento su interventi, obiettivi e strategie da perseguire, mettendo al centro le relazioni educative; valorizzando le narrazioni e incentivando i percorsi blended (in presenza e on line). La proposta è di utilizzare una didattica partecipativa incentrata sull’uso delle emozioni, creando innovazione con la valorizzazione delle competenze sociali. Il seminario si è concluso con l’intervento di Paolo Severati che ha evidenziato la necessità di ridurre la distanza tra fenomeni e politiche di sostegno all’apprendimento attivo.
Per saperne di più
- Spazi di apprendimento emergenti - Research Paper
- Spazi di apprendimento emergenti - Casi di studio
- Promuovere lo spirito d'iniziativa dei giovani - Video
- Coworking, FabLab e università. Spazi per reinventare l’apprendimento e il lavoro - Video
- Programma seminario “Spazi di apprendimento emergenti. Il divenire formativo nei contesti di coworking, FabLab e università” - Roma, 27 maggio 2016