Osservatorio 3-2015 - articolo Profili manager
SEZIONE: OFFICINA
Profili manageriali e fabbisogni formativi dei quadri del terziario: Cosa cambia nelle imprese del commercio e dei servizi, di Pierluigi Richini
Negli anni recenti si è assistito all’accelerazione di un processo di crescente attribuzione, nei confronti dei middle manager delle aziende private, di nuove responsabilità e funzioni più complesse e differenziate che in passato. L’Istituto Quadrifor, punto di riferimento per circa 53.000 quadri e 12.000 imprese del terziario, ha realizzatouna ricerca sui cambiamenti nelle competenze di profilo dei quadri in questa fase di grande cambiamento.
I risultati ottenuti forniscono indicazioni di rilievo innanzitutto per la programmazione delle azioni di formazione continua nei confronti delle figure chiave dello sviluppo delle imprese, ma anche per comprendere le trasformazioni in atto nelle organizzazioni di lavoro.
Si tratta di competenze necessarie a fare fronte alle nuove sfide lavorative:
- la sfida delle strategie, dell’innovazione e della progettualità, ovvero saper guardare al livello “macro”, di sistema e globale, così come già avviene al livello “micro” della propria struttura e ambito professionale;
- la sfida delle risorse economiche e finanziarie, nella consapevolezza che occorre attrezzarsi in modo nuovo e che ben difficilmente si tornerà ai livelli di disponibilità conosciuti in passato;
- la sfida della condivisione di significati, dove la gestione delle interazioni di lavoro diventa una forma di costruzione di senso condiviso e collettivo, con una pluralità di attori;
- la sfida delle nuove tecnologie, per affrontare la dinamicità e le opportunità dell’economia digitale.
Su quest’ultimo versante, grande assente nelle rappresentazioni dei quadri e soprattutto delle imprese, si configura l’emergenza del nuovo concetto di e-leadership, che in già nel 2011 Avolio aveva così definito: “a social influence process mediated by Advanced Information Technologies to produce a change in attitudes, feelings, thinking, behavior and perfomance with individuals, groups and/or organizations”.
Infine, attraverso un approccio che integra metodologie qualitative e quantitative di ricerca, sono stati ottenuti cluster professionali, distinguibili per appartenenza, storia professionale, esigenze di crescita e fabbisogni formativi. Ciò rende possibile una più ampia esplorazione della popolazione dei middle manager – oltre il terziario – e la migliore individuazione di servizi a sostegno dell’apprendimento di nuove competenze.