Competenze degli adulti: dai numeri alle policy
Convegno PIAAC, maggio 2014
08.05.2014 - Si è svolto oggi nella sede dell’Archivio centrale dello Stato il convegno ‘Competenze e apprendimento permanente: dalla ricerca alle indicazioni di policy. Il contributo dell’indagine nazionale PIAAC’, organizzato dall’Isfol.
Oltre alla diffusione del Rapporto nazionale e del Framework teorico del programma PIAAC l’evento è occasione di confronto sugli esiti dei lavori della Commissione di esperti che, a partire dai risultati dell’indagine, ha elaborato linee di indirizzo e proposte di intervento per migliorare le competenze di base degli adulti.
La fotografia del paese non è incoraggiante. In una scala da uno a cinque che individua il possesso delle competenze di base, il 70% degli italiani dai 16 ai 65 anni non arriva al livello 3, il che porta il paese agli ultimi posti della graduatoria internazionale. Risultati che evidenziano un problema serio al quale, come ha detto il ministro Giuliano Poletti nel suo intervento, va trovata una soluzione più che soffermarsi a cercarne il colpevole. La riflessione, ha detto Poletti, parte dai suggerimenti elaborati dalla Commissione di esperti. Questo governo non metterà dunque da parte ciò che è stato fatto dal precedente. In questo senso, va anche considerato l’avvio di Garanzia Giovani lo scorso primo maggio, che in 5 giorni ha fatto registrare 35mila ragazzi al nuovo portale. Poletti ha poi individuato tre punti di attenzione: la collaborazione tra ministero e associazioni imprenditoriali per trovare nuove idee e soluzioni comuni, la promozione dell’autoimprenditorialità alimentando una cultura nella quale il lavoro non solo si cerca ma si crea, e l’alternanza scuola lavoro, non solo come ponte tra i due universi, ma anche per offrire soluzioni al problema della dispersione scolastica.
Aperto dai saluti di Paola Nicastro, Direttore Generale Isfol e dal Presiede Pier Antonio Varesi, il convegno ha toccato temi al centro del dibattito attuale. Come ha sottolineato Varesi, i risultati di analisi e valutazione elaborati per il programma PIAAC, ‘Programme for the International Assessment of Adult Competencies, se da un lato preoccupano, dall’altro sollecitano politiche adeguate e sono occasione per reagire.
Il quadro analitico completo dei risultati dell’Indagine sulle competenze degli adulti sono stati presentati da Gabriella Di Francesco, dirigente di ricerca Isfol, che nell’esaustiva fotografia del paese ha sottolineato quanto risulti essere importante continuare a formarsi nel corso della vita e ancor più mantenersi attivi per mantenere buoni livelli di competenze e fare in modo che le competenze acquisite non si deteriorino.
Riflessioni di ampio respiro umanistico e sociale, nelle parole di Tullio De Mauro, Presidente della Commissione esperti del progetto PIAAC che ha indicato alcuni passi importanti da fare per migliorare la situazione. Tra questi, più scuola, meno disciplinarismo e più competenze trasversali, alternanza scuola lavoro, inclusione come obiettivo del sistema scolastico, introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, una nuova cultura della valutazione e il coinvolgimento dei genitori nel processo formativo dei figli.
La valorizzazione delle competenze e l’investimento in capitale umano in azienda sono stati tra i temi toccati nella tavola rotonda coordinata da Varesi ‘Dalla ricerca, alle indicazioni di policy alla implementazione: problemi e punti di attenzione’ alla quale hanno preso parte Aviana Bulgarelli (Isfol), Armando Occhipinti (Confapi) Filippo Abramo (AIDP) Guglielmo Loy (UIL) Andrea Bairati (Confindustria) Salvatore Pirrone (Direttore generale MLPS). Nel corso dei diversi interventi da un lato l’auspicio di una continuità politico-legislativa che ponga le basi per riforme durature delle quali si possano valutare gli effetti dall’altro la necessità, anche da parte delle aziende, di investire nel capitale umano.
Roberto Reggi, sottosegretario del Ministero dell’istruzione, ha chiuso i lavori ringraziando Isfol per il lavoro svolto e sottolineando l’attenzione che il Ministero dell’istruzione dedica ai risultati di PIAAC poiché “le decisioni di policy devono partire da dati oggettivi, non dalle intuizioni”. I riferimenti ai risultati di PIAAC contenuti nel Def sono il segno, ha detto Reggi, che per questo governo il tema Istruzione è prioritario. Partendo dai nidi per l’infanzia come ‘primo passo contro la dispersione scolastica’ passando per la presenza fisica della scuola come punto di riferimento sociale e segno della presenza dello Stato, Reggi ha parlato dell’importanza dell’alternanza curriculare tra scuola e mondo produttivo, auspicando tra l’altro nel contratto di apprendistato un maggior numero di ore in azienda insieme alla certificazione dell’apprendimento. In chiusura, un riferimento alla “qualità dell’istruzione e all’eccellenza della didattica che sono nostre priorità al cui raggiungimento contribuirà il sistema di valutazione che finora ha valutato solo i risultati della ricerca”.
I lavori sono stati chiusi da Varesi che ha rimandato gli interlocutori ai prossimi appuntamenti. Il programma PIAAC riproporrà tra l’altro le indagini nel tempo candidandosi come elemento di impulso di lunga durata per ottenere dati approfonditi e necessari per elaborare politiche di ampio respiro circa i temi dell’istruzione, della formazione e del mercato del lavoro.
Per approfondimenti
PIAAC-OCSE Rapporto nazionale sulle competenze degli adulti
Presentazione risultati - Gabriella Di Francesco