Seminario Isfol

I percorsi di IeFP tra inclusione e cittadinanza attiva

22.05.2014 - Si è tenuto il 21 maggio scorso presso l’Isfol il seminario “I percorsi di IeFP tra inclusione, lavoro e cittadinanza attiva”, nell’ambito del quale sono stati presentati i principali risultati delle indagini che l’Isfol ha realizzato nel corso del 2013 sul tema dell’istruzione e della formazione professionale.

Secondo i dati dell’ultimo Rapporto di monitoraggio, con il raggiungimento dei 300 mila iscritti per l’anno 2012-13, la filiera IeFP viene a configurarsi come il canale formativo attraverso il quale oltre l’11% dei giovani partecipa all’istruzione secondaria di secondo grado assolvendo gli obblighi di legge.

In particolare l’identikit del campione di qualificati, in base alla seconda Indagine Nazionale sugli esiti occupazionali dei qualificati nei percorsi di IeFP, rispecchia il quadro di una filiera ad utenza per lo più maschile (57%), italiana (90%), residente nel nord Italia (78,5%) e proveniente per il 70% dalle agenzie formative.

Una particolare attenzione è stata posta poi alla presenza nella formazione professionale iniziale di allievi di origine straniera. A tale scopo, l’indagine ad hoc su “Gli allievi di origine straniera nella IeFP: percorsi, inclusione e occupabilità” ci restituisce un quadro interessante colmando un vuoto conoscitivo nella letteratura e documentazione scientifica disponibile. Per citare solo qualche dato, più della metà dei ragazzi stranieri (56%), conseguito il titolo dell’obbligo, ha scelto direttamente la IeFP e complessivamente i risultati conseguiti dai ragazzi stranieri alle scuole medie inferiori sono più alti di quelli degli allievi italiani compresi nel campione indagato.

Infine, l’Indagine campionaria sull’Offerta di Formazione Professionale in Italia ha rilevato interessanti segnali di cambiamento nel sistema formativo, mirati a coniugare qualità e sostenibilità degli interventi formativi. In particolare i dati più importanti che emergono sono i 63 mila corsi di formazione professionale realizzati annualmente in Italia, di cui 40 mila finanziati con fondi pubblici dalle Regioni e 23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi interprofessionali e che l’utenza complessiva raggiunta è pari a quasi 1 milione di allievi.

I dati emersi dalle analisi realizzate e presentate hanno fornito quindi lo spunto per un dibattito tecnico-politico all’interno di una tavola rotonda che ha ragionato sulle politiche formative e sulle criticità emerse anche alla luce di scelte future importanti per il sistema educativo nazionale.

In particolare l’intervento di Gabriele Grondoni (Coordinamento tecnico delle Regioni) ha posto l’attenzione sullo sforzo comune che le Regioni stanno facendo, anche in collaborazione con il Miur, per creare delle linee guida comuni in tema di IeFP anche nel tentativo di realizzare un allargamento del repertorio delle figure di riferimento. Mentre Carmela Palumbo (MIUR DG per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica) ha voluto sottolineare, tra le altre cose, gli aspetti positivi emersi dalle indagini presentate, in particolare evidenziando i temi dell’innovazione, della customer satisfaction, dell’inclusività ed i dati occupazionali. Particolarmente ricco di spunti è stato l’intervento del Sottosegretario Bobba, il quale, usando una metafora presa in prestito dal linguaggio calcistico, ha richiamato l’attenzione sul fatto che per costruire la filiera è finita la stagione dei derby e al contrario è necessario giocare una partita in cui il risultato viene se si “segna” tutti nella stessa porta. Inoltre, ha richiamato l’attenzione su alcuni nodi critici emersi dalla riflessione: la scarsità di risorse e gli squilibri territoriali da colmare grazie ad un lavoro sempre più sinergico tra gli attori del sistema.

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