Convegno Isfol

Lavoro e crisi al centro del dibattito

10.12.2015 -  Fare il punto sulle recenti riforme del mercato del lavoro partendo dagli esiti prodotti sull’occupazione e la crescita, questo l’obiettivo del convegno Lavoro e crisi economica: evidenze, riforme e prospettive organizzato dall’Isfol per la giornata di oggi.

Nell’Auditorium di Corso D’Italia erano presenti ricercatori e rappresentanti delle Istituzioni per condividere e discutere insieme i risultati degli ultimi studi prodotti dall’Istituto per la formazione professionale dei lavoratori in merito ai temi del lavoro. La giornata si è aperta con i saluti del Direttore generale dell’Isfol Paola Nicastro che ha introdotto i lavori del convegno annunciando che sarebbero stati diffusi i primi risultati della quinta edizione del Rapporto di monitoraggio del Mercato del Lavoro, “una ricerca particolarmente importante che l’Isfol segue annualmente e che vedrà la luce nei prossimi mesi”.

Il Direttore, quindi, ha lasciato la parola alla curatrice del rapporto Tiziana Canal che dopo aver illustrato l’impostazione e gli obiettivi principali della ricerca ha introdotto gli interventi dei suoi colleghi Marco Centra e Manuel Marocco che hanno proposto due affondi rispettivamente sul tema della crisi economica e sulla riforma del mercato del lavoro. In merito al primo argomento Centra ha sottolineato i dati 2015 relativi al Pil che per la prima volta dopo tre anni torna ad avere il segno più, una crescita progressiva che partendo dal primo trimestre dell’anno, periodo durante il quale si è registrato un +0,2,%, è arrivata a toccare il +0,7% del secondo trimestre. Parallelamente Centra si è soffermato sui dati delle nuove assunzioni, ricavati dal sistema Sisco del Ministero del Lavoro secondo i quali  i nuovi contratti a tempo indeterminato hanno fatto registrare nei primi sei mesi del 2015 un aumento di 250mila unità (+29%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di una marcata flessione del lavoro parasubordinato (-19%) e ad una sostanziale stabilità del lavoro a termine. Sul fronte legislativo Marocco è intervenuto con una disamina sugli interventi messi in campo dal legislatore attraverso misure di incentivi e disincentivi per modificare i comportamenti delle imprese allo scopo di aumentare il numero di contratti tipici a scapito del ricorso a forme atipiche. I primi risultati dei provvedimenti che vedono da una parte lo sgravio triennale previsto dalla legge di stabilità 2015 e dall’altra l’introduzione del contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act sembrano essere positivi ma è stata sottolineata l’importanza di rendere questi effetti duraturi nel tempo. Insieme ad analisi di scenario la giornata ha previsto anche alcuni focus tematici dedicati a target specifici come i giovani e le donne.

A questo proposito si sono alternati al tavolo di presidenza Benedetta Torchia dell’Isfol e Cinzia Castagnaro dell’Istat che hanno descritto la situazione di alcune categorie rispetto all’attuale mercato del lavoro. Nel suo intervento Torchia ha restituito i risultati prodotti dall’indagine Isfol sulle transizioni dalla formazione al lavoro che ha coinvolto 45.000 giovani tra i 20 e i 34 anni. Secondo la ricerca i giovani italiani hanno una visione del lavoro tutt’altro che immaginifica. Sempre più spesso, infatti, per i ragazzi il lavoro svolge una funzione strumentale cosicchè, diversamente da certe rappresentazioni, il 62,8% dei giovani intervistati ha risposto che nella scelta del lavoro conta sempre meno la coerenza con il percorso di studi realizzato, viceversa occupano un posto di primo piano il contesto occupazionale capace di garantire buone relazioni tra pari (89,8%), una retribuzione adeguata (92,5%) e soprattutto la garanzia di salute e sicurezza (93,7%). Torchia ha sottolineato in sintesi come i risultati dell’indagine  restituiscano una richiesta da parte dei nostri giovani di vivere e lavorare in un Paese dove siano garantiti i diritti minimi di cittadinanza attiva e dove la questione della tutela e sicurezza sul luogo di lavoro diventi basilare, anche prima della realizzazione personale. A seguire la Castagnaro dell’Istat ha illustrato i risultati dell’ultima indagine campionaria sulle nascite condotta dall’Istat in collaborazione con l’Isfol dalla quale si evince con chiarezza quanto la crisi economica abbia avuto un impatto sui comportamenti riproduttivi e sulle intenzioni di fecondità delle famiglie. La ricerca, infatti, mette in luce come alla contrazione del comportamento riproduttivo (1,3 figli per donna nel 2014) non si è accompagnata una diminuzione del numero medio dei figli che le donne desidererebbero avere (di poco superiore a 2 per donna). Inoltre la crisi ha impattato sulla vita professionale proprio delle neo-madri tanto che il 22,3% delle occupate in gravidanza non lo è più dopo la nascita. Tra quelle che hanno concluso il rapporto di lavoro volontariamente il 67,1% riconduce la motivazione alla difficoltà di conciliazione e sempre la conciliazione è un tema molto sentito anche per le donne occupate che nel 42,7% registrano una criticità rispetto a questo tema.

Terminata la prima tornata di interventi, la seconda parte della giornata si è aperta con la tavola rotonda coordinata da Marco Centra nel corso della quale i relatori sono stati chiamati ad intervenire sul tema della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Un quesito al quale hanno cercato di rispondere Giuseppe Ciccarone e Alessandra De Rose dell’Università “La Sapienza”, Luisa Corazza dell’Università del Molise, Roberto Monducci dell’Istat e Salvatore Pirrone del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A tirare le fila del dibattito è intervenuto il Presidente dell’Isfol Pier Antonio Varesi che ringraziando tutti i partecipanti ha affermato che ciascuno di loro “è stato capace di gettare un fascio di luce sul tema del mercato del lavoro collaborando a formare un mosaico di conoscenze che l’Isfol utilizzerà nella propria attività di ricerca.” E ha proseguito segnalando alcune tematiche importanti all’interno del dibattito sul lavoro che meriterebbero di essere ulteriormente approfondite quali le differenze territoriali, il lavoro sommerso, le transizioni al lavoro dei giovani e il sistema delle relazioni industriali.

 Le conclusioni della giornata sono state affidate all’Onorevole Teresa Bellanova  Sottosegretaria di Stato al Lavoro e alle Politiche Sociali che ha aperto il suo intervento ringraziando l’Isfol “per la qualità del rapporto presentato oggi. Un rapporto che” secondo Bellanova “fa giustizia di tante approssimazioni e superficialità, soprattutto su giovani e donne”. Ha proseguito poi descrivendo le misure previste nell’attuale riforma che intende intervenire su numerose questioni anche a proposito di giovani e donne attraverso interventi sul lavoro sommerso, la semplificazione dei rapporti di lavoro, il congedo parentale, le politiche attive, solo per citarne alcune. Ma soprattutto, ha concluso la Bellanova, “è fondamentale che ciascuno faccia il proprio mestiere: alla ricerca il compito di produrre letture puntuali e precise dei fenomeni e alla politica di indicare le soluzioni. Ecco perché sarà fondamentale il ruolo e la funzione che l’Isfol dovrà svolgere ancora come ente pubblico di ricerca”. 

Per approfondire:

Programma

Executive Summury

Raccolta abstract

Presentazione Canal

Presentazione Centra Canal

Presentazione Marocco

Presentazione Torchia

Presentazione Monducci

Presentazione Castagnaro

Comunicato stampa

Infografica

Categoria: Lavoro , Mercato del lavoro
Azioni sul documento