XIV Rapporto di monitoraggio
16.04.2014 - Continuano a diminuire i contratti di lavoro in apprendistato: erano 492.490 nel 2011, sono 469.855 nel 2012. Numeri che tradotti in percentuale equivalgono ad un calo del 4,6%. La contrazione maggiore si registra nell’Italia centrale con un valore negativo che sfiora il 6%. In calo anche le nuove assunzioni: -5,4% nel 2012 contro il -2,4% del 2011.
E’ questa la fotografia che emerge dall’ultimo rapporto di monitoraggio - realizzato dall’Isfol in collaborazione con l’INPS per conto del Ministero del Lavoro - e pubblicato oggi.
Il rapporto descrive nel dettaglio l’evoluzione del contratto di apprendistato negli anni 2010 – 2012 ed effettua una ricognizione sullo stato di attuazione del Testo unico (decreto legislativo n.167 del 2011) con riferimento all’anno 2013.
Il trend negativo descritto nel rapporto si inserisce in un quadro di crisi economica e lavorativa che dal 2008 al 2012 ha bruciato 175mila rapporti di lavoro in apprendistato.
Per quanto riguarda gli esiti del percorso di apprendistato, la quota di lavoratori per i quali il contratto si è trasformato in assunzione stabile e definitiva, ossia a tempo indeterminato, nel 2012 è pari a poco più di 161mila unità (10,8% in meno rispetto all’anno precedente).
“L’insieme dei flussi in&out dall’apprendistato – si legge nella nota di sintesi - indica lo ‘stato’ dell’istituto rispetto al contesto del mercato del lavoro: In una situazione generale che si presenta come più difficile sotto il profilo economico e occupazionale l’apprendistato riduce la sua connotazione di strumento ‘volatile’, di passaggio per giovani che entrano nel mercato del lavoro, acquisiscono alcune competenze e rapidamente cercano una collocazione diversa, con un altro strumento contrattuale”.
E se diminuiscono leggermente gli apprendisti nel complesso dei giovani occupati: 13,9%, nel 2012 a fronte del 14,1% del 2011, crollano invece drasticamente del 41% gli under 18.
Il rapporto analizza inoltre il sistema di formazione pubblica dell’apprendistato: l’entrata in vigore del d.lgs. 167/2011 non sembra aver influito più di tanto sul volume degli interventi formativi erogati dalle Regioni (--6,5% nel 2012) e la quota di giovani inseriti nei percorsi formativi del sistema pubblico, è diminuita dell’1,4%, attestandosi al 31%. Aumenta leggermente invece la percentuale di quelli che completano il percorso formativo che sale al 68,2% contro il 65,1% dell’anno precedente.
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