Dimensione della complessità
Questa dimensione riguarda l’insieme articolato e composito delle questioni decisionali che ogni singolo individuo si trova a dover affrontare in ambito lavorativo. Seguendo questa concettualizzazione, dunque, l’analisi di questa dimensione affronta il tema dei contenuti del lavoro valutandone la complessità in termini di creatività, di impegno nella soluzione di problemi e nel superamento di difficoltà, di crescita professionale e di accumulazione dell’esperienza legata a un miglioramento della posizione professionale.
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Focus: Skill-mismatch Il tema del giusto raccordo tra le competenze possedute dagli occupati e quelle effettivamente utilizzate sul lavoro si è progressivamente inserito all’interno degli studi sulla qualità del lavoro. Lo skill-mismatch è definito come la mancata corrispondenza tra le competenze e le abilità di cui è dotato un individuo e quelle richieste dall’impresa per lo svolgimento del lavoro. In tal senso si è in presenza di un mismatch verticale quando un individuo è assunto per svolgere un lavoro per il quale si richiede un livello di competenze inferiore (overskilling) oppure superiore (underskilling) a quello che possiede. Il fenomeno dell’overskilling è quello maggiormente studiato in letteratura anche in ragione delle conseguenze in termini di rendimento dell’investimento in capitale umano, nonché delle ricadute negative che può avere sulla qualità del lavoro, sulla produttività e sulla capacità di generare ricchezza. Sui livelli di overskilling possono intervengono diversi elementi, ma tra questi risulta decisamente discriminante la natura del rapporto contrattuale che lega il lavoratore all’azienda. |
Occupati che dichiarano di avere capacità professionali più elevate rispetto a quelle richieste dal lavoro (over skilling) (%)
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Nel pdf trovi anche:
- Progressione di carriera
- Skills development e skill-mismatch
- Motivazioni e aspirazioni
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