Rete per l'inclusione sociale delle comunità rom, sinte e camminanti - EUROMA.
Nel gennaio 2008 è stato lanciato a Siviglia il Network europeo Euroma sull’inclusione sociale e la comunità rom. Avviato su iniziativa del Ministero del Lavoro e Affari sociali spagnolo - unità Fse - e dalla Fondaciòn Secretariado Gitano (che ne sono rispettivamente capofila e segretario), il Network si propone di promuovere la collaborazione tra gli Stati membri al fine di contrastare le discriminazioni che colpiscono la popolazione rom, la più numerosa minoranza etnica all’interno dell’UE con circa 12 milioni di cittadini. L’obiettivo è quello di facilitare l’apprendimento reciproco e lo scambio tra gli Stati membri attraverso la condivisione di idee, pratiche e strategie innovative, nel quadro dei Fondi strutturali, per l’inclusione sociale e lavorativa della comunità rom.
Al Network partecipano, oltre ai rappresentanti della Commissione europea, 12 Stati membri: Bulgaria, Finlandia, Grecia, Italia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ungheria.
L’Italia ha aderito formalmente al Network attraverso:
• il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - DG Politiche Attive e Passive per il Lavoro - Autorità di gestione dei due PON Fse, e DG Immigrazione;
• l’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, all’interno del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Inoltre, per promuovere il confronto e la condivisione delle informazioni relative ad iniziative realizzate in Italia in favore della comunità rom e valorizzarle nel quadro del Network EURoma, dal 2008 al 2011 la DG PAPL (Ex DG POF) - con il supporto tecnico-scientifico dell'Isfol, Progetto Cooperazione Transnazionale - ha promosso la costituzione di una Rete nazionale per l’inclusione sociale e lavorativa dei rom alla quale hanno aderito diverse amministrazioni centrali e regionali. A livello centrale hanno partecipato la DG PAPL e la DG Immigrazione del Ministero del Lavoro e l’Ufficio del Consigliere Diplomatico, il Ministero degli Affari Esteri (DG per l’integrazione europea), il Ministero dell’Interno (DG Diritti civili e la cittadinanza e le minoranze), il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dello Sviluppo economico, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziale (UNAR).
Negli ultimi anni la Commissione europea ha adottato una serie di misure e strumenti a livello politico ed istituzionale tra i quali si segnalano: la promozione di un forum di scambio e collaborazione tra istituzioni comunitarie e governi degli Stati membri (European Platform for Roma inclusion); l’adozione dei 10 Principi (Common basic priciple for Roma inclusion) che forniscono un quadro di riferimento per i policy makers su come sviluppare iniziative di successo; la modifica dell’art.7(2) del Regolamento del Fesr al fine di cofinanziare con il fondo sociale la costruzione o ristrutturazione di alloggi nelle aree urbane e rurali come parte di un percorso integrato a supporto dell’inclusione dei rom; il finanziamento di progetti pilota sull’inclusione dei rom (5 milioni di euro), l’educazione primaria, l’auto imprenditorialità, il microcredito e le campagne di sensibilizzazione e l’organizzazione di High Level Meeting negli Stai membri per promuovere l’utilizzo dei Fondi strutturali a favore dell’inclusione dei rom.
In particolare, con la Comunicazione n.173/2011, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri ad elaborare ed attuare una Strategia Nazionale d'inclusione delle comunità rom, sinte e camminanti che possa portare ad una reale e concreta attività di inclusione, superando definitivamente la fase emergenziale.
Responsabile di costruire la "cabina di regia" per la Strategia Nazionale, è il Ministero per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione, di concerto con i MInisteri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell'Interno, della Salute, dell'Istruzione, dell'Università e Ricerca, della Giustizia, coninvolgendo Enti Locali e Regionali e rappresentanze delle comunità rom, sinte e camminanti. L'azione delle cabina di regia si avvale di un Punto di contatto nazionale (Unar)presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per i documenti relativi agli incontri della rete che si sono svolti fino a dicembre 2011 si prega di cliccare qui