Lavoro e disagio mentale il binomio possibile
25.03.2013 – Si è tenuto oggi a Napoli il convegno promosso dall’Isfol e dalla Regione Campania dedicato alla condivisione e alla divulgazione della proposta "Linee di Indirizzo e Buone Prassi per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico".
Lo scopo dell’attività di ricerca è stato quello di mettere a sistema una serie di interventi in materia sociosanitaria, partendo dalla ricostruzione dello scenario politico e legislativo della Regione Campania. Ma non solo, infatti attraverso un’accurata analisi dei fabbisogni, sono stati individuati quei segmenti del mercato del lavoro maggiormente adatti all’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico.
Il percorso di studio basato su una progettazione partecipata ha garantito il coinvolgimento di una vasta gamma di attori e il rispetto della molteplicità di esperienze e prospettive, nonché la gestione di problematiche e processi complessi, ed ha quindi permesso di raggiungere apprezzabili risultati nella costruzione di “proposte di Linee guida per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e in particolare con disagio psichico.
Importante per lo studio del fenomeno è stata l’accurata analisi dei fabbisogni della Regione Campania che ha permesso di guardare da vicino e in modo dettagliato la composizione di quei segmenti del mercato considerati dei comparti “emergenti” in grado di fornire un’effettiva opportunità di lavoro e garantire il suo mantenimento. Nel dettaglio è stato anche ricostruito il quadro normativo regionale partendo da quello nazionale dato dalla Legge 68/99.
L’indagine svolta dal gruppo di ricerca Pro.P. ha quindi chiarito che il difficile percorso di inserimento delle persone con disabilità psichica, passa attraverso un iter di strutture pubbliche e/o private presenti sul territorio, come Asl, Enti locali ,Centri per l’impiego Associazioni di cooperazione sociale, Parti sociali, che mirano ad agevolare l’ingresso dell’individuo. Ed è dal percorso iniziale, al successivo inserimento scandito da fasi distinte, apparentemente “isolate”, che la persona conquista quel ruolo di appagamento necessario al benessere soggettivo e sociale.
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