Seconda edizione degli Stati generali sul lavoro delle donne in Italia
Stati generali sul lavoro delle donne in Italia, Cnel, Roma, marzo 2013
12.04.2013 - Ancora poche luci e molte ombre sulla condizione femminile nel nostro Paese: sono emerse nelle relazioni presentate e nel dibattito con le parti sociali al secondo appuntamento annuale con gli “Stati generali sul lavoro delle donne in Italia”. Due giorni di riflessione promossi dal Cnel, il 10 e l’11 aprile, dalla Consulta per le Pari Opportunità di genere. L’appuntamento è stato occasione per formulare le prime considerazioni sulla riforma del lavoro in ottica di genere.
Fra gli interventi Paola Manacorda, consigliera del Cnel, ha ricordato che anche se è ancora troppo presto per fare una valutazione significativa della legge 92/2012 si possono tuttavia fare osservazioni sugli obiettivi che non paiono ancora pienamente raggiunti, sebbene sia “difficile separare gli effetti della crisi con gli effetti della riforma” mentre la professoressa Alessandra Del Boca, ha sottolineato che questo intervento legislativo è “il più rilevante degli ultimi anni, che ridistribuisce più equamente le tutele, riconduce al contratto a tempo indeterminato la partita IVA e i co.co.pro. e ne riduce l’abuso”. La sintesi delle due giornate di analisi e dibattito è che rimane ancora lunga la strada da percorrere per arrivare ai livelli degli altri Paesi europei se, come ha ribadito Chiara Saraceno, Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto di Torino, “l’Italia rimane uno dei pochi paesi dell’OCSE in cui la presenza dei figli o addirittura il matrimonio provoca la fuoriuscita dal mercato del lavoro, specialmente fra le donne con un basso livello di istruzione, specialmente al Sud” e che ancora molti interventi sono necessari visto che ancora oggi “quasi una donna su 5 al momento della nascita del figlio lascia o perde il proprio lavoro”.
Per saperne di più:
Atti della Seconda edizione degli Stati generali sul lavoro delle donne in Italia