Tra gli obiettivi: nuovo modello di sviluppo e creazione di occupazione

Un Piano nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa

06.05.2013 - Presentato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal Ministero dello Sviluppo Economico il “Piano d’azione nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012-2014”. Il Piano è stato elaborato dai due Ministeri e sottoposto a consultazione pubblica aperta ai contributi dei cittadini. 

Il documento illustra le attività e i progetti finalizzati alla realizzazione della strategia rinnovata dell’UE in materia di responsabilità sociale delle imprese. Tale strategia è stata posta dalle istituzioni proponenti in sintonia con la ricerca di un modello alternativo di sviluppo e di uscita dalla crisi economica.

La Responsabilità sociale d’impresa (RSI) parte da lontano, precisamente con il Libro verde del 2001, prosegue con le indicazioni in materia di RSI contenute in Europa 2020, nell’iniziativa per la politica industriale e nell’Atto unico per il mercato interno, con l’obbiettivo di gettare le basi favorevoli all’attuazione di una crescita sostenibile, all’adozione di un comportamento responsabile da parte delle imprese e alla creazione di occupazione durevole nel medio e lungo termine. Inoltre, la RSI fa riferimento anche ai principi e agli orientamenti riconosciuti a livello internazionale, inclusi i principi ONU e le Linee guida OCSE.

“L’Italia è il primo tra gli Stati membri ad aver consegnato alla Commissione europea il proprio Piano di azione” ha sottolineato Danilo Giovanni Festa, direttore generale per il Terzo settore del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il quale ha ricordato l’importanza di aver coinvolto come parte attiva nella stesura del Piano anche il mondo del Terzo settore. In questa materia, il Ministero del lavoro, svolge, accanto alle funzioni istituzionali un’attività di promozione, impulso e informazione, cura i rapporti con le regioni e gli enti locali e assicura la partecipazione nei diversi contesti internazionali, con particolare riferimento all’Unione Europea. Diverse le azioni in itinere, quali: completamento del monitoraggio delle buone pratiche compiute dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni, stipula di accordi con l’agenzia che si occupa di gestire i beni confiscati alle mafie, mappatura delle zone a rischio corruzione, stesura entro settembre 2013 di un piano nazionale sui diritti, promozione della finanza etica, realizzazione di corsi di formazione in RSI presso il mondo bancario, meno adempimenti burocratici per chi redige il bilancio sociale e creazione di un tavolo multistakeholder per migliorare l’azione ministeriale. Per incentivare la Responsabilità Sociale d’Impresa, il Piano prevede una serie di agevolazioni per le aziende virtuose, tra cui sgravi fiscali e premi nelle gare per gli appalti pubblici.

Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico “la RSI è un driver dello sviluppo” in quanto si occupa di ambiti strategici che riguardano la gestione d’impresa, ma anche la governance delle organizzazioni non profit e delle istituzioni pubbliche. Si tratta nello specifico di questioni relative agli investimenti in risorse umane, alle buone relazioni sindacali e sociali, all’attenzione nei confronti dell’ambiente e del territorio, ai rapporti con i fornitori, alle buone relazioni con i dipendenti. In altre parole, la RSI riguarda tutta la vita dell’azienda e delle organizzazioni. L’attività di responsabilità sociale è infatti importante sia sotto il profilo di filiera sia sotto il profilo di catena del valore.

Per saperne di più:

Piano d’azione nazionale sulla Responsabilità Sociale d’Impresa 2012-2014

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