Servizi per l’Impiego

Tutti i numeri del monitoraggio

16.05.2016 –  E’ disponibile da oggi il Rapporto di Monitoraggio sui Servizi per l’Impiego 2015 dell’Isfol. Il volume, a cura di Mafalda D’Onofrio, sintetizza i risultati prodotti dalle attività di ricerca condotte dall’Istituto finalizzate a monitorare lo stato di implementazione e avanzamento organizzativo  e funzionale dei servizi per il lavoro, anche allo scopo di ricostruire una mappatura dei modelli che integrano gli operatori pubblici e privati.

Partendo dal monitoraggio dei Centri per l’Impiego (CPI) l’analisi restituisce un quadro caratterizzato da notevole disomogeneità territoriale sia in termini di personale impiegato che di volume e caratteristiche dell’utenza. Degli 8.798 addetti operanti presso i Centri per l’Impiego la maggior parte presta servizio nelle Regioni del Sud che da sole contano il 48,3% del complesso del personale, ripartito tra dipendenti e collaboratori. A scalare troviamo le quote degli operatori del centro Italia, pari al 20,5% e quelle del Nord-ovest (16,3%) e del Nord-est (14,9%). Riguardo le caratteristiche contrattuali degli addetti dei CPI la maggioranza di loro è a tempo indeterminato (88%) mentre la percentuale di dipendenti a tempo determinato o con contratti di collaborazione si attesta intorno al 30% in Regioni come Toscana, Sardegna e Umbria e al 20% in Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo e la Puglia con punte del 49,4% in Molise. In merito ai livelli di istruzione del personale operativo dei CPI, il monitoraggio fa registrare un tasso di laureati pari al 27,1%, mentre coloro che hanno conseguito un diploma sono 6 su 10, si rileva inoltre un 16% fra quanti posseggono al massimo la licenza media. Da sottolineare che i tassi più alti di laureati sono da attribuire agli assunti con contratto a tempo determinato e di collaborazione, sia se si considera la media nazionale che ai dati relativi alle singole aree geografiche. Passando all’analisi dell’utenza dei CPI il monitoraggio rileva un volume di individui registrati che ammonta a 9.692.346 unità, il 52,8% delle quali sono donne e poco più del 13% under 25 con un consistente sbilanciamento verso le Regioni del Sud dove risulta iscritto il 51,9% degli utenti. Sul fronte dei servizi privati il volume offre un primo censimento dei soggetti accreditati a partecipare alla rete dei servizi al lavoro pubblici. Il loro numero, secondo le rilevazioni, ammonta a 800 soggetti attivi nei diversi contesti regionali con 2.121 unità operative. Di questi la quota più numerosa è quella degli Enti di formazione (319 soggetti), a seguire troviamo le Agenzie per il Lavoro (APL) con 115 operatori e quindi il Terzo settore con 78 soggetti accreditati. Se si osserva, però, la diffusione sul territorio, sono quasi esclusivamente le Agenzie per il Lavoro ad operare su più regioni, e il divario con gli altri operatori diventa ancora più ampio quando si guarda alle sedi operative presenti sul territorio. Su questo fronte ogni APL può contare mediamente su poco più di 8 unità operative, un numero quattro volte superiore al rapporto registrato per gli Enti di formazione e mediamente di oltre 7 volte più elevato per le restanti tipologie di operatori accreditati. A completamento del quadro, il monitoraggio contiene due contributi esterni all’indagine ma complementari al tema trattato: un approfondimento sull’esperienza del Programma Garanzia Giovani, dell’impatto che ha avuto sulle strategie di governance regionali e di attuazione e sui risultati ottenuti, e una sintesi delle innovazioni strategiche che hanno riguardato il servizio EURES, trasformandolo da mero strumento di trasparenza e scambio di informazioni, a servizio fortemente orientato ai risultati del placement internazionale.

PROSSIME USCITE SUI SERVIZI PER L’IMPIEGO:
- 23/05/2016
- 30/05/2016

Per approfondire:

Monitoraggio SPI

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