Delibera Consiglio Regionale 15 novembre 2011, n.IX/286
Mozione concernente il dimensionamento degli istituti
| Fonte |
B.U.R.
n. 48 30/11/2011 |
|---|---|
| Regione | Lombardia |
thesaurus: Educazione - Educazione:Economia dell`educazione - Educazione:Istruzione - Educazione:Strutture educative
tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Consiglio regionale
Presidenza del Presidente Boni
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
Vista la Mozione n. 0219 presentata in data 26 ottobre 2011;
a norma degli artt. 122 e 123 del Regolamento generale, con votazione palese, per alzata di mano
DELIBERA
di approvare la Mozione n. 0219 concernente il dimensionamento degli istituti scolastici regionali, nel testo che così recita:
"Il Consiglio regionale della Lombardia
premesso che
l’articolo 19 del decreto-legge 98/2011 convertito dalla legge 111/2011 (manovra estiva) ha imposto il dimensionamento degli istituti comprensivi che dovranno avere un numero minimo di 1.000 studenti, come si evince al comma 4: "Per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012 …….; gli istituti comprensivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche" e al comma 5: "Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome";
rilevato che
la manovra è stata emanata senza tenere conto dei tempi e delle modalità di azione dei comuni e delle scuole, imponendo gli accorpamenti già nell’anno scolastico 2011/2012. Inoltre, non è stata valutata la necessità di interventi mirati soprattutto nelle realtà dove i vigenti piani di dimensionamento non rispettano i parametri previsti dal d.p.r. n. 233/98 e anzi sono stati imposti tagli generalizzati a tutte le Regioni e quindi anche in Lombardia, regione in cui la media della popolazione scolastica per istituto è già oggi di 880 alunni (i parametri previsti dal d.p.r. n. 233/98 sono min 500 e max 900 alunni). Tale manovra, quindi, comporta un dimensionamento di 24 istituti comprensivi sul territorio della Regione Lombardia;
preso atto che
Regione Lombardia ha assunto un’iniziativa e ha diramato, in data 27 settembre 2011, anche su segnalazione di Anci Lombardia, una nota agli assessori provinciali lombardi e ad Anci, con la quale si invitavano le Province stesse ad evidenziare le criticità emergenti fra i Comuni dovute all’attuazione dell’art.19, comma 4, della legge 111/2011;
considerato che
le politiche attuate dal MIUR e soprattutto la tempistica imposta non hanno consentito ai Comuni di attuare una consultazione sui territori di tutti i soggetti istituzionali e non solo, coinvolti nelle procedure di dimensionamento e che tale imposizione lascia i comuni, le scuole e di conseguenza i genitori in una situazione di incertezza, scaricando sugli enti locali probabili costi aggiuntivi quali, ad esempio, quelli inerenti ai trasporti e alla riorganizzazione degli spazi;
rilevato, infine, che
dal Ministero dell’Istruzione si hanno comunicazioni che si contraddicono, perché da una parte si riconosce che la materia è competenza esclusiva degli enti locali, mentre dall’altra si invitano gli uffici periferici a sollecitare le Regioni ad applicare la manovra nei tempi e nei modi previsti;
per quanto premesso
invita la Giunta regionale
– così come già chiesto da Regione Lombardia e dalla stessa Conferenza Stato-Regioni, a continuare a sostenere nei confronti del MIUR una applicazione della legge in maniera graduale nel tempo;
– ad applicare, inoltre, il criterio dei 1.000 alunni secondo modalità non rigide nei confronti delle singole istituzioni scolastiche o del singolo territorio, considerando l’ipotesi di un’applicazione secondo una media di carattere regionale;
– ad impegnarsi a monitorare costantemente la situazione scolastica regionale, soprattutto alla luce dei criteri che verranno proposti dalla Conferenza Stato-Regioni.".
Il presidente: Davide Boni
I consiglieri segretari: Massimo Ponzoni - Carlo Spreafico
Il segretario dell’assemblea consiliare:
Mario Quaglini





