Deliberazione Giunta regionale 11 dicembre 2006, n. 1760
Ripartizione e assegnazione fondi a favore delle province per gli interventi di cui all'art. 3, l.r. 8/8/2001, n. 26 in attuazione delibera c.r. 27/05 e dell'art. 19, comma 2, l.r. 12/03 ed in attuazione della delibera c.r. 612/04
| Fonte |
B.U.R.
n. 15 01/02/2007 |
|---|---|
| Regione | Emilia Romagna |
thesaurus: Educazione:Istruzione:Politica dell`istruzione - Educazione:Politiche dell`educazione:Diritto allo studio - Educazione:Istruzione:Amministrazione dell`istruzione - Politiche sociali:Economia:Finanza:Contributi finanziari - Politiche sociali:Amministrazione:Decentramento
tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. 8 agosto 2001, n. 26 "Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25 maggio 1999, n. 10" ed in particolare l'articolo 7, il quale stabilisce che il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, sentita la Conferenza Regione-Autonomie locali, approvi gli indirizzi triennali e che la Giunta regionale approvi, in coerenza con tali indirizzi, il riparto dei fondi a favore delle Province per gli interventi di cui all'articolo 3 e le relative modalita' di attuazione, anche in relazione ad intese fra Regione, Enti locali e scuole; -
la L.R. 30 giugno 2003, n. 12 "Norme per l'uguaglianza delle opportunita' di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro" in particolare l'articolo 18 che prevede il sostegno della Regione a progetti di continuita' educativa e di raccordo fra i servizi educativi e la scuola dell'infanzia realizzati dai soggetti gestori e l'articolo 19 comma 2, in cui si stabilisce che "nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, la Regione e gli Enti locali sostengono l'adozione di modelli organizzativi flessibili, la compresenza nelle ore programmate per le attivita' didattiche, l'inserimento di figure di coordinamento pedagogico";
- la L.R. 10 gennaio 2000, n. 1 "Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia", come modificata dalla L.R. 14 aprile 2004, n. 8, in particolare l'articolo 4 che prevede, tra l'altro, che la Regione e gli Enti locali promuovano e realizzino la continuita' tra i servizi per la prima infanzia con le scuole dell'infanzia;
richiamate:
- la deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 26/10/2005, n. 27 "Indirizzi triennali 2005/2007 per interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia (L.R. 8 agosto 2001, n. 26, L.R. 30 giugno 2003, n. 12. Proposta della Giunta regionale in data 10 ottobre 2005, n. 1601);
- le Intese tra Regione ed Enti locali con le associazioni regionali dei gestori delle scuole dell'infanzia paritarie private siglate dalle parti interessate in data 30/10/2006, trattenute agli atti del Servizio regionale competente;
- la deliberazione del Consiglio regionale 612/04 "Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro - biennio 2005-2006 (proposta della Giunta regionale in data 6 ottobre 2004, n. 1948)"; considerato che le LL.RR. 26/01 e 12/03 prevedono interventi per la realizzazione della qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite il sostegno:
a) a progetti e azioni tesi a innalzare la qualita' dell'offerta formativa, al raccordo interistituzionale e alla continuita' educativa, sia verticale che orizzontale, nonche' all'aggiornamento del personale (artt. 3 e 7 L.R. 26/01);
b) al miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto delle scuole dell'infanzia paritarie private, firmatarie delle intese sopra richiamate (artt. 3 e 7 L.R. 26/01);
c) a figure di coordinamento pedagogico, prevalentemente impegnate nelle scuole dell'infanzia, ritenute indispensabili ai fini di una piu' efficace programmazione educativa, della formazione degli operatori e, piu' in generale, dell'attuazione del progetto educativo.
Ai sensi dell'art. 19, comma 2, della L.R. 12/03, si consolidera' il sostegno ai coordinamenti pedagogici delle scuole facenti parte del sistema nazionale di istruzione e si estendera', tramite accordo tra i soggetti istituzionali interessati, e facendo seguito alla sperimentazione di tale figura nelle scuole dell'infanzia statali del comune di Bologna avviata con delibera Giunta regionale n. 2649 del 20/12/2004, e nelle scuole dell'infanzia statali del comune di Piacenza (art. 19, comma 2, L.R. 12/03) avviata con delibera Giunta regionale n. 2131 del 19/12/2005, una sperimentazione di tale figura nei comuni di Faenza e Reggio-Emilia;
considerato inoltre che le linee di indirizzo e i criteri generali di programmazione del presente piano - anno 2006 - promuovono una progettualita' integrata e mirata degli interventi al fine di perseguire obiettivi di continuita' e di arricchimento dell'offerta educativa, anche tramite il confronto e la concertazione tra le realta' educative della prima e seconda infanzia;
dato atto che, ai fini della elaborazione dei programmi provinciali, vengono indicati di seguito alcuni ambiti di intervento ai quali si attribuisce particolare importanza, anche in rapporto alla qualita' della progettazione da parte delle scuole del sistema paritario e degli Enti locali, nonche' alla collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel settore.
I - Progetti di qualificazione e di miglioramento Obiettivi Per quanto attiene agli obiettivi e alle indicazioni per l'elaborazione dei programmi provinciali e ai contenuti dei progetti, si fa riferimento a quanto previsto nell'Allegato alla deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 26/10/2005, n. 27;
come concordato nelle intese tra Regione ed Enti locali con le associazioni regionali dei gestori delle scuole dell'infanzia paritarie private, siglate il 30/10/2006, il miglioramento dovra' essere perseguito tramite progetti riferiti agli ambiti tematici previsti nelle finalita' degli indirizzi triennali della richiamata deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Requisiti dei progetti I progetti di cui ai sopracitati punti a) - progetti di qualificazione, b)
- progetti di miglioramento:
- potranno essere presentati esclusivamente da aggregazioni di scuole cosi' come previsto dall'Allegato alla deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 26/10/2005, n. 27;
- dovranno prevedere la documentazione delle esperienze per consentire il confronto, la riproducibilita' e la diffusione nel territorio per una maggiore promozione delle stesse. I progetti potranno essere presentati solo su una delle aree (qualificazione o miglioramento), ad evitare duplicazione di finanziamenti a favore della stessa aggregazione di scuole;
Criteri di ripartizione delle risorse tra le Province La ripartizione tra le Province delle risorse regionali, di complessivi Euro 3.615.212,00, viene effettuata prendendo a riferimento i parametri cosi' come meglio indicati nella allegata tabella 1), parte integrante della presente deliberazione.
Destinatari dei finanziamenti I destinatari dei finanziamenti sono le aggregazioni di scuole, anche tramite le associazioni firmatarie dell'Intesa. Adempimenti delle Province Anche al fine di assicurare il monitoraggio e il controllo sulla finalizzazione delle risorse (art. 7, L.R. 26/01), la relazione annuale di cui all'articolo 8, comma 3 della L.R. 26/01 e in riferimento a quanto previsto dalla deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 26/10/2005, n. 27, dovra' contenere:
- le priorita' in base alle quali sono stati erogati i finanziamenti;
- l'elenco dei progetti approvati con il relativo finanziamento;
- dati e informazioni sui progetti finanziati.
L'erogazione dei fondi alle aggregazioni di scuole dovra' avvenire secondo le seguenti modalita':
- una quota all'approvazione del progetto; - la restante quota a saldo, previa comunicazione dell'avvenuto completamento del progetto, secondo le modalita' previste nell'atto amministrativo delle Province.
II - Sostegno a figure di coordinamento pedagogico Obiettivi Per quanto riguarda le figure di coordinamento pedagogico l'obiettivo e' di sostenere i soggetti gestori facenti parte del sistema nazionale di istruzione affinche' provvedano a dotarsi di queste professionalita' in forma associata.
Requisiti delle azioni finanziabili Per favorire la continuita' educativa nella fascia di eta' 0-6 anni, le azioni di sostegno alle figure di coordinamento pedagogico potranno essere finanziate se presentate da scuole dell'infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l'attivita' prevalente del coordinatore sia svolta a favore delle scuole dell'infanzia. Criteri di ripartizione delle risorse tra le Province
La ripartizione tra le Province delle risorse regionali, di complessivi Euro 384.788,00 viene effettuata sulla base del numero totale delle sezioni delle scuole dell'infanzia e delle sezioni di nido aggregate alle stesse, in base ai dati rilevati al 31/12/2005 cosi' come meglio indicato nell'allegata tabella 2, parte integrante della presente deliberazione.
Destinatari dei finanziamenti I destinatari sono:
- le associazioni delle scuole dell'infanzia, facenti parte del sistema nazionale di istruzione, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l'attivita' prevalente del coordinatore sia svolta a favore delle scuole dell'infanzia;
- l'Ente locale, gestore di scuole dell'infanzia, anche in aggregazione con servizi per la prima infanzia, in tal caso il requisito di accesso al finanziamento e' rappresentato dalla popolazione residente, pari o inferiore a 30.000 abitanti. Il finanziamento puo' essere destinato altresi' alle forme associative indicate dalla L.R. 11/01, anche con popolazione complessiva superiore ai 30.000 abitanti.
In ogni caso l'attivita' prevalente del coordinatore deve essere svolta a favore delle scuole dell'infanzia;
- il Comune di Bologna per il proseguimento della sperimentazione del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali, ubicate nel territorio comunale;
- i Comuni di Faenza e di Reggio-Emilia, per l'avvio della sperimentazione della figura del coordinatore pedagogico nelle scuole statali, ubicate nel territorio comunale. Adempimenti delle Province Le Province dovranno:
- mirare alla produttivita' degli interventi dei coordinatori pedagogici: per tale motivo dovranno essere evitate la frammentazione degli interventi e la scarsa efficacia dell'intervento;
- identificare i territori nei quali, in presenza di fattori eccezionali che impediscono il costituirsi di aggregazioni tra scuole, in particolare nelle aree montane, e' consentito realizzare le aggregazioni stesse anche con soggetti gestori di servizi per la prima infanzia aventi sede in zone limitrofe;
- individuare, nei rispettivi atti, particolari situazioni nelle quali non sia opportuno applicare i criteri di cui sopra, concordando con i soggetti gestori interessati e la Regione bacini territoriali diversi di attivita' dei coordinatori;
- valutare, ai fini della determinazione dei contributi a favore dei soggetti gestori, l'impegno professionale dei coordinatori, in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attivita', considerando in particolare il numero complessivo delle scuole coordinate, eventualmente in aggregazione con servizi per la prima infanzia, a condizione che l'attivita' prevalente sia svolta a favore delle scuole dell'infanzia;
- le Province di Bologna, Ravenna e Reggio-Emilia dovranno inoltre monitorare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, rispettivamente, il proseguimento, per la prima, della sperimentazione realizzata nel comune di Bologna e l'avvio, per la seconda e la terza, dell'introduzione della figura del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali ubicate nei comuni, rispettivamente di Faenza e di Reggio-Emilia; richiamate:
- la L.R. 22/12/2005, n. 20 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'articolo 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2006 e del Bilancio pluriennale 2006-2008";
- la L.R. 22 dicembre 2005, n. 21 "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'anno finanziario 2006 e Bilancio pluriennale 2006-2008";
- la L.R. 28 luglio 2006, n. 13 "Legge finanziaria regionale adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione della legge di Assestamento del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2006 e del Bilancio pluriennale 2006-2008.Primo provvedimento di variazione";
- la L.R. 28 luglio 2006, n.14 "Assestamento del Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2006 e del Bilancio pluriennale 2006-2008 a norma dell'art. 30 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento di variazione";
dato atto che dalle succitate LL.RR. 20/05, 21/05, 13/06 e 14/06 si evince che lo stanziamento complessivo e' di Euro 4.000.000,00, trova come sopra indicato copertura sui Capitoli 58428 e 58442, afferenti all'UPB 1.6.1.2.22100; ritenuto opportuno stabilire con il presente atto che tale stanziamento sia suddiviso come segue: - quanto a Euro 887.864,58 per progetti di qualificazione, come specificato nella tabella n. 1) del presente atto;
- quanto a Euro 2.727.347,42 per progetti di miglioramento, come specificato nella tabella n. 1) del presente atto; - quanto a Euro 384.788,00, per il sostegno a figure di coordinamento pedagogico, come specificato nella tabella n. 2) del presente atto, ripartiti come segue: - quanto a Euro 325.000,00, a favore delle aggregazioni di scuole dell'infanzia;
- quanto a Euro 12.500,00, per l'attuazione della sperimentazione relativa all'inserimento, ai sensi dell'articolo 19 comma 2 della L.R. 12/03, del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali del comune di Faenza, tramite accordo tra i soggetti istituzionali interessati; - quanto a Euro 23.436,00, per l'attuazione della sperimentazione relativa all'inserimento, ai sensi dell'articolo 19 comma 2 della L.R. 12/03, del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali del comune di Reggio-Emilia, tramite accordo tra i soggetti istituzionali interessati;
- quanto a Euro 23.852,00, a favore del Comune di Bologna, per la prosecuzione della sperimentazione relativa all'introduzione della figura del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali del comune di Bologna; ritenuto altresi' di procedere al riparto e alla conseguente assegnazione dei fondi tra le Province con le modalita' di cui sopra e per l'attuazione degli interventi di qualificazione e di miglioramento dell'offerta educativa delle scuole aderenti al sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali (tabella 1), per il sostegno a figure di coordinamento pedagogico (tabella 2), cosi' come da tabelle allegate parti integranti e sostanziali del presente atto;
nonche' per l'avvio della sperimentazione regionale concernente l'introduzione della figura del coordinatore pedagogico presso le scuole dell'infanzia statali dei comuni di Faenza e di Reggio-Emilia e per il proseguimento presso il comune di Bologna; ri
chiamate inoltre:
- la L.R. 15 novembre 2001, n. 40 recante "Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R.6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n. 4"; - la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 recante "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
- la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003, concernente "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali" e successive modificazioni;
ritenuto che ricorrano gli elementi di cui all'art. 47 secondo comma della L.R. 40/01 e che pertanto gli impegni di spesa possano essere assunti con il presente atto; richiamate le deliberazioni della G.R. n. 1057 del 24 luglio 2006 e n. 1150 del 31/7/2006;
dato atto dei pareri espressi riguardo al presente provvedimento ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 nonche' della propria deliberazione 447/03 e successive modificazioni: - di regolarita' amministrativa dal Direttore generale Sanita' e Politiche sociali, dott. Leonida Grisendi;
- di regolarita' contabile espresso dal Responsabile del Servizio Gestione della spesa regionale, dott. Marcello Bonaccurso;
su proposta dell'Assessore a Promozione delle politiche sociali, e di quelle educative per l'infanzia e l'adolescenza. Politiche per l'immigrazione. Sviluppo del volontariato, dell'associazionismo e del terzo settore Anna Maria Dapporto;
a voti unanimi e palesi,
delibera:
1) di approvare, in attuazione della deliberazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna del 26/10/2005, n. 27 e deliberazione del Consiglio regionale 612/04 "Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro - biennio 2005-2006 (proposta della giunta regionale in data 6 ottobre 2004 n. 1948)" e secondo i criteri indicati in premessa del presente atto il riparto e la conseguente assegnazione dei fondi tra le Province: - per l'attuazione degli interventi di qualificazione e di miglioramento della offerta educativa delle scuole aderenti al sistema nazionale di istruzione per l'anno 2006 cosi' come da tabella 1) allegata, parte integrante e sostanziale del presente atto; - per il sostegno a figure di coordinamento pedagogico, secondo quanto specificato in premessa, tabella 2) allegata, parte integrante e sostanziale del presente atto; - per l'avvio di una sperimentazione regionale concernente l'introduzione della figura del coordinatore pedagogico presso le scuole dell'infanzia statali ubicate nei comuni di Faenza e di Reggio-Emilia, e per il proseguimento di quella avviata nel comune di Bologna;
2) di impegnare le risorse necessarie per l'attuazione del presente piano annuale, pari ad Euro 4.000.000,00 registrate come segue: - quanto a Euro 3.800.000,00 al n. 5046 di impegno sul Capitolo 58428 "Contributi alle Province per accrescere la qualita' dell'offerta e per promuovere il raccordo tra le scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali, i nidi d'infanzia, i servizi integrativi e la scuola dell'obbligo (art. 3, comma 4, lett. c), L.R. 8 agosto 2001, n. 26", afferente alla UPB 1.6.1.2.22100; - quanto a Euro 200.000,00 al n. 5047 di impegno sul Capitolo 58442 "Contributi alle Province per la qualificazione dell'offerta educativa, l'adozione di modelli organizzativi flessibili, la compresenza nelle ore programmate per le attivita' didattiche, l'inserimento di figure di coordinamento pedagogico per la scuola dell'infanzia. Mezzi regionali (art. 19, comma 2, L.R. 30 giugno 2003, n. 12)", afferente alla UPB 1.6.1.2.22100; del Bilancio per l'esercizio finanziario 2006 che presenta la necessaria disponibilita';
3) di stabilire che le risorse di cui al punto precedente sono suddivise come segue: - quanto a Euro 887.864,58 per progetti di qualificazione; - quanto a Euro 2.727.347,42 per progetti di miglioramento; - quanto a Euro 384.788,00 per il sostegno a figure di coordinamento pedagogico, ripartite come segue: - quanto a Euro 325.000,00 a favore delle aggregazioni di scuole dell'infanzia, come specificato nella tabella 2) del presente atto; - quanto a Euro 12.500,00, rispettivamente a favore della Provincia di Ravenna, per l'attuazione di una sperimentazione relativa all'inserimento, ai sensi dell'art. 19, comma 2, della L.R. 12/03, del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali ubicate nel comune di Faenza; - quanto a Euro 23.436,00, rispettivamente a favore della Provincia di Reggio-Emilia, per l'attuazione di una sperimentazione relativa all'inserimento, ai sensi dell'art. 19, comma 2, della L.R. 12/03, del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali ubicate nel comune Reggio-Emilia; - quanto a Euro 23.852,00 a favore della Provincia di Bologna, per il proseguimento della sperimentazione relativa all'inserimento, ai sensi dell'art. 19, comma 2, della L.R. 12/03, del coordinatore pedagogico nelle scuole dell'infanzia statali ubicate nel comune di Bologna;
4) di stabilire inoltre che, ai sensi dell'art. 8, comma 3 della L.R. 26/01 le Province trasmetteranno al competente Servizio regionale la relazione annuale, secondo le modalita' previste in premessa che qui si intendono integralmente richiamate;
5) di dare atto che, in attuazione degli artt. 51 e 52 della L.R. 40/01 ed in applicazione della propria deliberazione 447/03 e successive modificazioni, il Dirigente regionale competente per materia provvedera', avendo le Amministrazioni provinciali gia' provveduto al recepimento con appositi provvedimenti dei relativi organi delle direttive regionali sugli indirizzi triennali 2005/2007 approvati dall'Assemblea legislativa regionale con atto n. 27/2005, alla liquidazione nonche' alla richiesta di emissione dei mandati di pagamento, con propri atti formali, in una unica soluzione del finanziamento complessivo di cui al precedente punto 2), per gli importi indicati, opportunamente arrotondati, nelle tabelle allegate, parti integranti e sostanziali del presente atto, ferme restando le valutazioni in itinere eseguite dall'Ente Regione sulla base dell'effettivo andamento della spesa interna (liquidita' di cassa e rispetto dei vincoli dettati dal patto di stabilita');
6) di stabilire che come previsto nelle intese tra Regione ed Enti locali con le associazioni regionali dei gestori delle scuole dell'infanzia paritarie private, le parti verificheranno periodicamente i livelli di attuazione dell'intesa stessa;
7) di dare atto che per tutto quanto non espressamente previsto nel presente provvedimento si rinvia alle disposizioni e prescrizioni tecniche operative indicate nelle citate deliberazioni dell'Assemblea legislativa 27/05 e del Consiglio regionale 612/04 sopra indicate;
8) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, garantendone la piu' ampia diffusione.





