Deliberazione 13 novembre 2006, n. 831

Integrazione dell'ottica di genere in tutte le articolazioni del processo di programmazione regionale.

Fonte B.U.R.
n. 48
29/11/2006
Regione Toscana

thesaurus: Politiche sociali:Pari opportunità

tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale

LA GIUNTA REGIONALE

Premesso che la parità fra uomo e donna costituisce un principio fondamentale del diritto comunitario (articoli 3, 13, 137 e 141 del trattato istitutivo della Comunità Europea) e della nostra Costituzione (articoli 3, 37, 51 e 117);

Visto l’articolo 4 lettera f) dello Statuto ai sensi del quale la Regione persegue, fra le fi nalità prioritarie, il diritto alle pari opportunità fra donne e uomini e alla valorizzazione della differenza di genere nella vita sociale, culturale, economica e politica;

Visto altresì l’articolo 46 dello Statuto, secondo cui la programmazione è il metodo dell’attività regionale e ne determina gli obiettivi annuali e pluriennali; Vista la legge regionale 11 agosto 1999 n. 49 “Norme in materia di programmazione regionale” ed in particolare l’art. 2/1 lettera e), ai sensi del quale la programmazione regionale si propone di realizzare il pieno sviluppo della persona secondo il principio delle pari opportunità tra gli individui, uomini e donne;

Preso atto che il Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 (approvato dal consiglio regionale il 19/072006) connota le pari opportunità come ambito trasversale rispetto alle politiche regionali, compiendo la scelta - fortemente innovativa nel panorama delle regioni italiane - di attivare procedure di valutazione integrata che tengano conto della specifi cità degli effetti sui profi li di genere, da estendere all’insieme dell’attività programmatica della Regione Toscana (punto 2.1 “La sfida del futuro: puntare sui giovani e sulle donne”);

Rilevato che, in attuazione di tale scelta operata dal PRS 2006-2010, sono stati integrati gli atti che di seguito si riportano per comprendere al loro interno gli indirizzi richiamati: Regolamento di disciplina dei processi di valutazione integrata e di valutazione ambientale degli strumenti di programmazione di competenza della Regione (decreto del Presidente della Giunta Regionale del 2/11/2006 n. 51/r ), che prevede un’ottica trasversale agli effetti sulla dimensione di genere (art. 3/1), disponendo inoltre che la valutazione degli effetti attesi comprenda considerazioni relative alle differenze di genere nell’ambito di tutte le dimensioni di analisi e che ai fi ni operativi gli effetti prodotti sulle differenze di genere siano esplicitamente inseriti all’interno della dimensione sociale (art. 19/1);

Approvazione del modello analitico per l’elaborazione e la valutazione dei piani e programmi regionali previsto dall’articolo 10 della L.R. 49/99 e s.s.m.i., delle linee guida per la valutazione degli effetti attesi e delle forme di partecipazione per la valutazione integrata di piani e programmi regionali (decisione della Giunta Regionale n. 2 del 6/11/2006);

Ritenuto opportuno ricondurre ad unitarietà la previsione dell’ottica di genere nei documenti sopra citati, evidenziando e valorizzando, al tempo stesso, l’integrazione delle pari opportunità in tutte le articolazioni del processo di programmazione regionale;

A voti unanimi

DELIBERA

per i motivi esposti in narrativa,

▪ di estendere l’analisi in ottica di genere al processo di programmazione regionale in tutte le sue articolazioni, secondo il principio della integrazione delle pari opportunità (gender mainstreaming), come di seguito specifi cato:

- la dimensione di genere dovrà formare oggetto di specifi ca considerazione fi n dalla proposta iniziale del piano/programma, per quanto attiene sia ai contenuti del documento (motivazione della scelta di realizzare il piano/programma, base di conoscenza disponibile, principali scenari di riferimento, sintesi dei risultati del ciclo di programmazione precedente, principali obiettivi generali) che ai contenuti della valutazione (analisi di fattibilità dell’atto, coerenza esterna, autovalutazione per verifi ca preventiva, individuazione specifi che forme di partecipazione - rapporto valutazione);

- in sede di valutazione integrata, gli effetti che riguardano le persone fi siche dovranno essere descritti e/ o quantifi cati in base al genere trasversalmente ad ognuna delle dimensioni (ambientale, territoriale, economico sociale e della salute umana); la valutazione di genere può essere svolta avvalendosi dei modelli di impatto strategico sulle pari opportunità;

- nei processi partecipativi dovranno essere incluse le esperte e le rappresentanti di associazioni femminili, in conformità del principio di sostenibilità di genere, elemento di trasversalità in tutte le fasi e in tutti gli ambiti dei piani e programmi. Il presente atto soggetto a pubblicità ai sensi dell’art. 41, comma 1 lettera b, della L.R.. 20 gennaio 1995 n. 9 è pubblicato per intero sul Bollettino Uffi ciale della Regione Toscana ai sensi dell’art. 3, comma 1 della L.R.

15 marzo 1996 n. 18.

Segreteria della Giunta

Il Direttore Generale

Valerio Pelini

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