Deliberazione Giunta Regionale 17 febbraio 2009, n. 168
L.r. n. 19/2006 - Piano regionale delle Politiche Sociali (2009-2011) - Indirizzi per la formazione del Piano e per l'integrazione delle politiche sociali
| Fonte |
B.U.R.
n. 33 03/03/2009 |
|---|---|
| Regione | Puglia |
thesaurus: Politiche sociali - Politiche sociali:Economia:Finanza:Contributi finanziari - Politiche sociali:Economia:Finanza:Contributi finanziari - Politiche sociali:Economia:Finanza:Contributi finanziari
tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale
L’Assessore alla Solidarietà, sulla base dell’istruttoria espletata dalla Dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione, di concerto con la dirigente del Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali, riferisce quanto segue.
L’art. 9 della L.R. n. 19 del 10 luglio 2006, concernente le competenze della Regione in materia di costruzione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali e sociosanitari in Puglia, prevede che la Regione approvi il piano regionale delle politiche sociali su base triennale e con questo provveda al riparto delle risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo Globale socio-assistenziale, per le relative annualità di competenza, al fine del finanziamento dei Piani Sociali di Zona di tutti gli ambiti territoriali pugliesi, ai sensi dell’art. 67 della L.R. n. 19/2006.
La Giunta Regionale con deliberazione n. 1104 del 4 agosto 2004, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 103 del 26 agosto 2004, ha approvato il primo “Piano Regionale delle Politiche Sociali - Interventi e Servizi in Puglia”, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 25 agosto 2003, n. 17.
Si è trattato del primo documento di programmazione sociale adottato dalla Regione Puglia a seguito della introduzione della riforma del welfare locale, con legge quadro 8 novembre 2000, n. 328, e della successiva riforma del Titolo V della Costituzione. Il suddetto Piano Regionale al Capitolo VI “La programmazione finanziaria” definiva il quadro complessivo delle risorse finanziarie attribuite al triennio 2005-2007, sia provenienti dai fondi nazionali che dai fondi regionali.
Con Deliberazione di G.R. n. 249/2008 l’Assessorato alla Solidarietà ha proposto alla Giunta Regionale, che ha approvato, una ridefinizione del quadro finanziario per il primo triennio, tenendo conto del ritardo registrato dai Comuni e dagli Ambiti territoriali in fase di avvio dei Piani Sociali di Zona, per quanto attiene l’attuazione degli interventi e dei servizi sociali in essi programmati.
Inoltre la stessa deliberazione ha esteso a tutta l’annualità 2008 la validità dei Piani Sociali di Zona approvati per il primo triennio, al fine di consentire il completamento degli impegni delle risorse già assegnate agli ambiti e la continuità dei servizi già avviati a tutto il 2008, esplicitando alcune priorità di intervento per il completamento del sistema integrato dei servizi da attivare in ciascun ambito territoriale.
In particolare la citata deliberazione riconduceva al primo periodo di programmazione sociale, avviato nel 2005 ed esteso fino al 2008, le seguenti risorse finanziarie, tutte già erogate agli ambiti territoriali, secondo i criteri di riparto definiti nel primo Piano Regionale Politiche Sociali: - FNPS, annualità 2001-2003, risorse residue non utilizzate fino al 2004 - FGSA, annualità 2004 - 2006 - FNPS, annualità 2004-2005 - quote di premialità a valere sul FNPS 2001-2003 e 2004-2005.
Con il 2009 la Regione Puglia dà avvio al secondo triennio di programmazione sociale e la presente proposta di deliberazione fornisce gli indirizzi generali per l’attivazione e l’articolazione del percorso, avendo attenzione per il sistema di governance, per l’integrazione tra politiche e tra risorse, per gli strumenti e i luoghi della programmazione partecipata e della concertazione.
1. Il quadro delle risorse finanziarie per il triennio 2009-2011
Al triennio 2009-2011 sono assegnate le seguenti risorse finanziarie, individuate secondo una logica che intende concentrare nel secondo triennio un volume complessivo di risorse quasi analogo a quello che si è reso disponibile per il primo triennio, tenuto conto dei tagli operati al FNPS dal Governo nazionale a partire dal 2008.
Il quadro di risorse assicurate al secondo triennio di programmazione intende dare stabilità e promuovere il consolidamento dei sistemi di servizi già attivati, a garanzia degli investimenti in strutture e servizi, a sostegno dei livelli di qualità e dei volumi occupazionali conseguiti nel settore dei servizi alla persona da enti locali, imprese e altre organizzazioni del privato sociale:
- FNPS, annualità 2006-2007 (risorse già impegnate per il finanziamento dei PdZ - II triennio)
- FGSA, annualità 2007-2008 (risorse già impegnate per il finanziamento dei Pdz - II triennio)
- FNPS, annualità 2008 (risorse già ripartite alle Regioni)
- FNPS, annualità 2009-2010 (risorse da determinare e da ripartire alle Regioni)
- FGSA, annualità 2009-2010 (risorse da determinare con i Bilanci regionali di previsione).
Nel corso del triennio 2009-2011 troveranno integrazione con le risorse assegnate al Piano Regionale Politiche Sociali e, quindi, ai Piani sociali di Zona anche le risorse che il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze assegna alla Regione Puglia con le correlate risorse per il finanziamento dell’Assegno di Cura, ciò al fine di integrare con il PdZ gli interventi volti a potenziare la rete dei servizi domiciliari e degli interventi economici a sostegno dei nuclei familiari con persone non autosufficienti, così come già previsto nelle Linee Guida per le Non Autosufficienze, approvate dalla G.R. con propria deliberazione n. 1984/2008. Per quanto sin qui detto, le risorse complessivamente disponibili nel triennio 2009-2011 sono illustrate nella successiva Tav. 1, fatte salve le annualità ancora da determinare negli importi assegnati:
La successiva Tav. 2 illustra, in particolare, la quota di risorse complessivamente disponibili nel triennio considerato, che saranno assegnate alla attuazione del secondo Piano Sociale di Zona degli ambiti territoriali o distretti sociosanitari, al netto di quanto dovrà ancora essere determinato per le annualità di competenza 2009 e 2010: Nelle more della approvazione del secondo Piano Regionale delle Politiche Sociali e della conseguente approvazione dei Piani Sociali di Zona, con la assegnazione delle risorse finanziarie a ciascun ambito territoriale, la Regione provvederà alla erogazione, a stralcio del quadro finanziario del triennio, delle quote di risorse assegnate a ciascun ambito territoriale a valere sulle annualità 2007-2008 del Fondo Globale Socio-assistenziale, al fine di assicurare la continuità ai servizi già avviati e la attivazione dei nuovi servizi necessari per rispondere con tempestività e appropriatezza alle domande sociali locali, a quegli ambiti territoriali che attestino, previa rendicontazione di dettaglio al 31.12.2008, di non avere ulteriori disponibilità di fondi residui assegnati con il primo triennio di programmazione.
A tal fine il Servizio Programmazione Sociale e Integrazione definisce la procedura per l’invio e la raccolta delle schede di rendicontazione al 31.12.2008 per tutti gli ambiti territoriali, funzionale alla successiva erogazione delle quote assegnate di risorse FGSA 2007-2008.
A partire dal 2009, inoltre, prendono avvio tutte le azioni volte a dare attuazione alla strategia a sostegno delle responsabilità familiari e a sostegno della natalità e della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, così come definita con il Piano di Azione “Famiglie al Futuro”, con le intese Governo-Regione a valere sul Fondo nazionale Politiche per la Famiglia, nonché con il regolamento attuativo della l.r. n. 7/2007. In particolare il contesto nel quale si inseriscono i nuovi Piani Sociali di Zona si presenta come un contesto assai diverso da quello del primo triennio di programmazione, e molto più articolato in termini di politiche e di strumenti mirati rispetto a un sistema di bisogni differenziati, con una dotazione di risorse che corrisponde agli obiettivi di copertura che i nuovi servizi e le nuove attività si prefiggono di raggiungere.
Si elenca di seguito in modo sintetico i principali interventi che la Regione ha già finanziato ai Comuni e che gli stessi, associati in ambito territoriale, dovranno attuare con azioni sinergiche rispetto alla più ampia programmazione sociale di ambito che andranno a sviluppare con il secondo Piano Sociale di Zona:
- Interventi per le famiglie numerose (risorse assegnate: 5 Meuro)
- Interventi a sostegno della gestione dei servizi socio educativi per la prima infanzia già operanti e di titolarità dei Comuni, ovvero dei servizi privati convenzionati con i Comuni (risorse assegnate: 8 Meuro)
- Interventi a sostegno delle famiglie con bambini 0-36 mesi, rivolti alla domanda di servizi nido e al consumo dei beni di prima necessità per i neonati (risorse assegnate: 5 Meuro);
- Interventi per il potenziamento delle attività sociali nei servizi consultoriali pugliesi, con priorità per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, per le equipe affido e adozione, per la mediazione interculturale per l’accoglienza di persone immigrate (risorse assegnate: 5,8 Meuro);
- Incentivi ai Comuni per lo sviluppo dei Piani dei tempi e degli Orari delle città, in modo integrato con il Piano Sociale di Zona di ciascun ambito territoriale (risorse assegnate (2 Meuro).
2. Il sistema di governance per la programmazione sociale regionale
Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 1100 del 2 dicembre 2008 è stata istituita la Commissione Regionale delle Politiche Sociali, in attuazione di quanto previsto all’art. 65 della legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, che ha tra le sue funzioni quella di supportare il processo di programmazione sociale regionale con la formazione di pareri espressione di tutte le componenti del partenariato istituzionale e sociale.
La Commissione sarà insediata entro il mese di febbraio 2009 e, insieme alla approvazione del regolamento interno che ne disciplini il funzionamento, assumerà gli indirizzi per la nuova programmazione sociale, in coerenza con quanto espresso nel presente provvedimento, da fornire a supporto dei tavoli di coordinamento interistituzionali provinciali e dei tavoli di concertazione che andranno ad attivarsi per ciascun ambito territoriale con funzioni di valutazione ex post dei risultati del primo triennio, in termini di analisi di processo e di analisi dei risultati fisici e finanziari, nonché di elaborazione delle priorità strategiche e la individuazione degli obiettivi specifici per la programmazione del nuovo triennio da offrire ai tavoli di programmazione territoriale.
Il Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, introduce nel sistema di governance regionale il Coordinamento interistituzionale provinciale, che sarà convocato, entro il mese di febbraio, in ciascuna Provincia per dare avvio al nuovo triennio di programmazione sociale, secondo un percorso di lavoro che sarà proposto in termini strutturati e omogenei dal Servizio Programmazione ed Integrazione, in coerenza con gli indirizzi di cui al presente provvedimento e con quanto sarà espresso in sede di Commissione Regionale per le Politiche Sociali.
L’Osservatorio Regionale Politiche Sociali (OSR) e gli Osservatori Sociali Provinciali (OSP) saranno impegnati nella elaborazione e nella restituzione a tutti gli ambiti territoriali di un articolato insieme di dati e di report socio-statistici volti a delineare le caratteristiche socio-demografiche dell’ambito, il quadro di offerta di strutture e servizi sociali e sociosanitari, il quadro delle risorse già utilizzate e disponibili per l’attuazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Parallelamente alla attivazione dei coordinamenti interistituzionali provinciali e dei percorsi di concertazione a livello di ambito territoriale, l’Assessorato alla Solidarietà promuoverà l’attivazione di tre tavoli regionali che nelle diverse fasi del percorso forniranno indirizzi programmatici e operativi, recepiranno le proposte e gli esiti della concertazione territoriale, concerteranno gli obiettivi di miglioramento del quadro normativo e regolamentare in vigore.
I tavoli che si prevede di istituire sono i seguenti:
- il tavolo Regione - Autonomie Locali (con ANCI e UPI) per la elaborazione congiunta delle priorità strategiche e degli obiettivi di sviluppo del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari su cui impostare la elaborazione del Piano Regionale delle Politiche Sociali e gli indirizzi per la stesura dei Piani Sociali di Zona e per definizione degli assetti istituzionali e organizzativi degli Ambiti territoriali;
- il tavolo Regione - OOSS - Terzo Settore per la concertazione sulle priorità strategiche e sugli obiettivi di sviluppo del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari e la valutazione degli esiti del primo triennio, in ottica di superamento delle criticità rilevate;
- il tavolo per l’Analisi di Impatto della Regolazione, composto da Regione, Autonomie Locali e Organizzazioni Sindacali, per l’analisi dell’attuazione del quadro normativo regionale e per la proposta di interventi di miglioramento del sistema di regolazione regionale.
3. Le fasi di sviluppo del percorso di programmazione regionale
Il processo di programmazione sociale regionale per il secondo triennio prende avvio con il presente provvedimento e trova un primo momento di consolidamento dei risultati con la deliberazione di Giunta Regionale di approvazione del Piano Regionale delle Politiche Sociali 2009-2011.
In una logica di ciclo di programmazione, il processo proseguirà con le azioni di coordinamento e di monitoraggio delle programmazioni sociali di ambito territoriale e con le azioni di affiancamento per l’attuazione dei Piani Sociali di Zona, con le azioni di valutazione in itinere e con la valutazione finale. Il prospetto che segue (Tav. 3) illustra le tappe principali del percorso di programmazione sociale regionale, con una stima dei tempi e dei principali compiti da sviluppare a livello regionale e a livello territoriale, in un’ottica di collaborazione interistituzionale e con i metodi e gli strumenti della programmazione partecipata, necessari a promuovere la sussidiarietà verticale e la sussidiarietà orizzontale.
L’intero percorso sarà affiancato dall’Assessorato alla Solidarietà con la Struttura di Progetto, istituita con Del. G.R. n. 1817 del 31.10.2007, e formalmente costituita nel febbraio 2008, cui si assegna il compito di affiancamento al percorso di programmazione sociale territoriale con il concorso degli Uffici competenti e del Gruppo di assistenza tecnica alla programmazione sociale. Inoltre in occasione dell’avvio del nuovo ciclo di programmazione sociale, l’Assessorato promuove l’attivazione di un gruppo di assistenza specialistica a sostegno dell’innovazione degli assetti gestionali ed organizzativi degli ambiti territoriali, da realizzare con modalità e strumenti che saranno concordati con l’ANCI Puglia, e finanziati dalla Regione a valere sulla quota di risorse FNPS assegnata alle azioni di “Avvio della Riforma” di cui all’art. 67 della 1.r. n. 19/2006.
4. L’integrazione tra politiche sociali e investimenti sociali di cui al PO FESR 2007-2013
La programmazione sociale si intende, a partire dal secondo triennio, composta sia dal Piano sociale di Zona
- che per ciascun ambito territoriale costituisce la mappa complessiva del sistema integrato di interventi e servizi sociali e sociosanitari da attivare o a cui dare continuità a livello locale, con l’esplicitazione delle scelte gestionali e organizzative da assumere per l’attuazione dello stesso Piano di Zona
- sia dal Piano degli investimenti sociali, che sarà finanziato a ciascun Ambito territoriale a valere sulle risorse di cui alla Linea 3.2 del PO FESR, con una procedura negoziata che culminerà nella sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra Regione e Ambito territoriale (comune capofila individuato con Convenzione ovvero Consorzio tra Comuni) per il finanziamento del PdZ e del Piano degli Investimenti.
Il percorso qui illustrato è costruito per rispondere ad esigenze di semplificazione e di snellezza procedurale, nonché agli obiettivi di partecipazione, omogenea distribuzione delle risorse e degli obiettivi di copertura territoriale, responsabilizzazione, cooperazione interistituzionale, tali da assicurare all’intero contesto regionale di conseguire gli obiettivi di definizione del quadro di programmazione sociale a livello regionale e a livello locale in tempi concretamente ridotti, tali da assicurare ai cittadini l’esigibilità effettiva di alcuni diritti sociali, nei limiti delle risorse attualmente disponibili per il sistema regionale.
Si evidenzia, infine, che i tempi di cui al punto 3 del presente provvedimento appaiono coerenti con gli obiettivi di integrazione tra programmazione sociale e programmazione sanitaria, dal momento che i tempi di approvazione dei Piani Sociali di Zona potranno coincidere con quelli di definizione dei Piani delle attività Territoriali (PAT) dei distretti sociosanitari, che seguiranno alla approvazione del PAL di ciascuna ASL e, in ogni caso, in sede di definizione dei rispettivi Piani Sociali di Zona ai Comuni saranno note le principali scelte strategiche in materia di rete dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali assunte con il PAL della rispettiva ASL.
Si propone, pertanto, alla Giunta Regionale di approvare le linee di indirizzo fin qui esposte, al fine di demandare alla dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione, che opererà di concerto con la dirigente del Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali, l’avvio tempestivo del piano di attività definito.
Si rinvia a successivi provvedimenti deliberativi e atti dirigenziali, ogni altro adempimento connesso all’attuazione del percorso oggetto della presente deliberazione.
COPERTURA FINANZIARIA
La presente deliberazione non comporta implicazioni di natura finanziaria sia di entrata che di spesa e dalla stessa non deriva alcun onere a carico del Bilancio Regionale. Il provvedimento del quale si propone l’adozione rientra tra quelli di competenza della Giunta regionale ai sensi dell’art. 4, comma 4, lett. “a) e d)” della Legge regionale n. 7/1997.
L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propone alla Giunta l’adozione del conseguente atto finale:
LA GIUNTA - udita la relazione e la conseguente proposta dell’Assessore;
- viste le dichiarazioni poste in calce al presente provvedimento dal funzionario istruttore, dal Dirigente dell’Ufficio e dal Dirigente del Servizio;
- a voti unanimi espressi nei termini di legge:
DELIBERA
- di approvare quanto espresso in narrativa, che costituisce parte sostanziale del presente provvedimento;
- di approvare le modalità di avvio e di realizzazione del percorso di programmazione partecipata per il secondo triennio di programmazione sociale regionale, nonché le priorità di intervento e le modalità di assegnazione e utilizzo delle risorse finanziarie;
- di demandare alla dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione, le azioni volte ad avviare il percorso di programmazione e la stesura della proposta di Piano Regionale delle Politiche Sociali, nel rispetto degli indirizzi adottati con la presente deliberazione, nonché, con il concerto dei dirigenti dei Servizi dell’Area Politiche della Salute, per le Persone e le Pari Opportunità, le azioni di concertazione e di progettazione volte a favorire la integrazione con le politiche per le pari opportunità e la conciliazione, per l’immigrazione, per l’integrazione sociosanitaria;
- di demandare alla dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione e alla dirigente del Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali, per quanto di rispettiva competenza, la predisposizione dei successivi provvedimenti connessi all’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate alla nuova programmazione;
- di pubblicare il presente provvedimento sul BURP.
Il Segretario della Giunta
Dott. Romano Donno
Il Presidente della Giunta
Dott. Nichi Vendola





