Deliberazione della Giunta Regionale del 09 febbraio 2010, n. 278

Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori.

Fonte B.U.R.
n. 18
26/02/2010
Regione Veneto

thesaurus: Educazione:Istruzione:Amministrazione dell`istruzione - Educazione:Politiche dell`educazione:Diritto allo studio

tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 278 del 09 febbraio 2010 
Avviso pubblico per la presentazione delle candidature per la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori.
(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr)

L'Assessore regionale alle Politiche dell'Istruzione e della Formazione Elena Donazzan riferisce quanto segue.

Nella maggior parte dei paesi europei i sistemi educativi si basano sulla centralità ed estensione dell'istruzione tecnico-professionale dai 14 ai 21 anni, con un'ampia varietà di uscite laterali e con lo sviluppo di un sistema di formazione terziaria alternativo all'università, investendo nell'educazione permanente e facendo convivere, anche tramite lo sviluppo di percorsi di alternanza scuola lavoro, formazione generale e professionale.
Il modello curricolare della scuola secondaria italiana, al contrario, è tradizionalmente costruito su una gerarchia di saperi che prevede implicitamente la superiorità delle discipline umanistiche su quelle scientifiche. Questa concezione ha egemonizzato per quasi un secolo il sistema scolastico del nostro paese e di conseguenza ha accentuato la dicotomia tra cultura umanistica e cultura scientifica, tra formazione e lavoro, relegando ad un ruolo subalterno l'istruzione tecnica e professionale.
L'evoluzione del mercato del lavoro nella "Società della Conoscenza" sta tuttavia cambiando radicalmente i modelli culturali e organizzativi dell'accesso al lavoro e delle professioni.
Se tutti i lavori sono "cognitivi", se la conoscenza è il fattore decisivo nella produzione e nell'economia, l'istruzione e quindi la scuola, rispetto al passato, assumono sempre più rilevanza sul piano economico e sociale. "Società della Conoscenza", infatti, significa società dell'apprendimento; per questo nel nesso tra formazione e professionalità si gioca buona parte del futuro economico e civile del nostro paese.
In questa ottica diventa strategico favorire una nuova alleanza tra mondo dell'istruzione, formazione professionale e mercato del lavoro, tra cultura generale e professione, tra capacità di astrazione e di concettualizzazione e attitudini pratiche e operative, superando antistorici steccati e sempre più incomprensibili diffidenze reciproche. In definitiva, Società ed Economia richiedono il superamento di ogni forma di gerarchia ma anche di separazione, di cristallizzazione delle conoscenze in domini separati.
L'insegnamento della scienza e della tecnica alle giovani generazioni si pone, perciò, entro un orizzonte generale in cui la cultura va vista come un tutto unitario, in cui pensiero e azione sono strettamente intrecciati così da formare personalità complete in grado di sviluppare le proprie prerogative umane nel cogliere le sfide presenti nella realtà e nel dare ad esse risposte utili ma anche dotate di senso, nella consapevolezza, del resto, che sviluppo o declino economico sono anche sempre frutto di sviluppo o declino etico, sociale e culturale.
In questo modo si possono valorizzare i talenti e le vocazioni individuali e perseguire il successo scolastico e professionale di ogni persona, in una moderna concezione dell'equità che distingua le differenze, ineliminabili in una società pluralistica, dalle disuguaglianze, giudicate inique. La pressione della crisi economica infine, pur in fase di superamento sul versante della crescita del PIL, ha prodotto effetti negativi sul versante dell'occupazione e tale circostanza rende ancora più pertinente e impellente accelerare il processo di integrazione ed unitarietà dei sistemi culturali, ponendo in maniera forte la necessità di rilanciare gli studi tecnici e professionali per "operativizzare la conoscenza" in contesti locali nei quali i principali attori istituzionali siano coinvolti attivamente nella "Governance" del processo di evoluzione e sviluppo.
Lo scenario testé descritto ha accelerato quel processo di riforma dell'Istruzione Tecnica Superiore che il Legislatore ha avviato accogliendo i suggerimenti che fin dal 1998 l'OCSE aveva espresso: colmare quella anomalia tutta italiana dell'assenza di un percorso non accademico nell'alta formazione.
Il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, di seguito denominato IFTS, istituito dall'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144 e regolamentato con il Decreto Interministeriale n. 436 del 31 ottobre 2000, segna forse il primo reale punto di partenza della riforma. La legge infatti sancisce l'obiettivo di formare figure professionali a livello post-secondario per rispondere efficacemente alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riguardo al sistema dei servizi, degli enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati secondo le priorità indicate dalla programmazione economica regionale.
La successiva Legge 53/2003 (c.d. Riforma Moratti) individuava nel potenziamento della cultura tecnica e professionale uno strumento che potesse assicurare l'incontro della scuola con le associazioni imprenditoriali del settore economico e tecnologico di riferimento e degli Enti locali.
Un principio assimilato dalla Legge n. 296 del 27/12/2006, articolo 1, comma 631, legge finanziaria 2007, che prevedeva la riorganizzazione della specializzazione tecnica superiore di cui all'articolo 69 della legge n. 144/99 secondo linee guida che sarebbero state adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri della Pubblica Istruzione, del Lavoro, dello Sviluppo economico, previa intesa in conferenza unificata con le Regioni e le Autonomie Locali. Al comma 875 dell'articolo 1, la legge inoltre istituiva nello stato di previsione del Ministero della Pubblica Istruzione il "Fondo per l'istruzione e formazione tecnica superiore" per il finanziamento stabile del sistema.
In sede attuativa, nell'aprile 2007, con la Legge n. 40 del 02/04/2007, articolo 13, comma 2, il legislatore sanciva la costituzione degli Istituti Tecnici Superioricon riferimento alla riorganizzazione e al rilancio degli istituti tecnici e degli istituti professionali enell'ambito della riorganizzazione di cui al citato comma 631.
L'atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri infine, è stato adottato il 25 gennaio 2008su proposta dei Ministri della Pubblica Istruzione, del Lavoro e dello Sviluppo Economico, previa intesa in Conferenza Stato, Regioni e Autonomie Locali.
Il Decreto contiene le linee guida per la riorganizzazione del sistema dell'IFTS e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori, di seguito denominati "ITS"; ha natura di atto di indirizzo e, nel rispetto delle competenze dello Stato e delle Regioni, indica gli obiettivi da perseguire, le tipologie di intervento, le caratteristiche dei percorsi e gli standard organizzativi delle strutture.
Il provvedimento avvia il non semplice percorso di riorganizzazione e stabilizzazione, su diversi livelli, dell'offerta di formazione tecnica superiore sancito nella legge finanziaria 2007 (articolo 1, commi 631 e 875) e dalla citata legge n. 40/07 (articolo 13, comma 2), confermando, tra gli scopi di questa complessa operazione di innovazione e coordinamento legislativo, la diffusione della cultura tecnica e scientifica e la valorizzazione della filiera, il potenziamento dell'alta formazione professionale, il sostegno sistematico alle misure per la crescita e lo sviluppo competitivo del sistema economico e produttivo nazionale e locale.
Gli interventi comprendono:
- Istituti Tecnici Superiori (ITS)
- percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)
- misure per facilitare lo sviluppo dei poli tecnico professionali
In particolare gli ITS dovranno avere una chiara identificazione di settore (sei sono le aree di intervento previste) e una durata di quattro semestri (eccezionalmente sei), per un totale di 1.800/2.000 ore. Il titolo richiesto per l'accesso è il diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
Dal punto di vista giuridico, gli ITS si configurano come "fondazioni di partecipazione" che, pur mantenendo una distinta e autonoma soggettività giuridica, hanno come istituzioni di riferimento gli istituti tecnici e professionali.
La Regione Veneto, a sua volta, ha seguito l'evoluzione normativa dell'istruzione e formazione tecnica superiore con particolare attenzione, approvando con DGR n. 1102 del 18/03/2005 prima un accordo con la Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico regionale per il Veneto, le Amministrazioni provinciali, le Università e le Parti sociali per la costituzione di Poli formativi per l'istruzione e la formazione tecnica superiore, riconoscendo successivamente, con DGR n. 3322 del 08/11/2005, 12 Poli formativi per l'istruzione e la formazione tecnica superiore ed approvando 24 percorsi di Tecnico Superiore per l'anno formativo 2005-2006.
Altri 12 percorsi sono stati approvati con DGR n. 3654 del 28/11/2006 per l'anno 2006/2007, ed altrettanti con DGR n. 4014 del 11/12/2007 per l'anno 2007/2008.
Nel 2009 infine, con DDR n. 139 del 25/11/2009, sono stati approvati 11 percorsi cofinanziati con il FSE.
Le iniziative avviate in Veneto hanno contribuito alla creazione di reti di partenariato diffuse, ad una crescente integrazione dei sistemi, alla sperimentazione di un modello coordinato di governance territoriale.
All'interno del quadro di riferimento tratteggiato dal DPCM del 25 gennaio 2008 ed in continuità con la positiva esperienza maturata negli anni, la Regione Veneto ha recentemente inteso dare attuazione alla riforma e, con DGR n. 4204 del 29/12/2009, ha approvato l'istituzione di tre Istituti Tecnici Superiori nell'area tecnologica "Nuove tecnologie per il Made in Italy", specializzati nei seguenti settori produttivi:
a. comparto meccatronico regionale;
b. comparto agroalimentare e vitivinicolo;
c. comparto moda-calzatura.
Ha inoltre deliberato la volontà di concorrere per i prossimi esercizi a cofinanziare il sistema ITS-IFTS secondo le previsioni dell'art. 12 del DPCM 25/01/2008 nella misura del 30% degli stanziamenti previsti a valere sul fondo di cui alla L. 27 dicembre 2006 n. 296, art. 1, comma 875, demandando al Dirigente della Direzione Istruzione l'adozione di ogni atto necessario per l'attuazione del provvedimento in parola.
Dando seguito alla volontà espressa dalla Giunta Regionale, la Direzione Istruzione ha redatto uno schema di bando (Allegato A) finalizzato all'acquisizione di candidature per l'istituzione dei tre ITS individuati ed elaborato la modulistica accessoria (Allegati B, C, D, E, F, G, H, I, L) che costituisce parte integrante e sostanziale del provvedimento stesso.
L'avviso suppone, unitamente alla candidatura di Istituti di Istruzione secondaria superiore tecnica o professionale, statali o paritari, quali strutture di riferimento per gli ITS, la presentazione di un Piano triennale di attività che dettagli le attività da sviluppare nell'arco di un triennio, definisca un piano dei costi e contempli un accordo triennale di partenariato.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

- UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
- VISTA la Legge 17 maggio 1999, n. 144, art. 69, relativa alla istituzionalizzazione dei percorsi, della concertazione e del dialogo sociale per la costruzione del sistema IFTS su tutto il territorio nazionale;
- VISTO il DPR 10 febbraio 2000, n. 361 sul Riconoscimento di persone giuridiche;
- VISTO il DM 31 ottobre 2000, n.436 del Ministero della P.I. "Regolamento recante norme di attuazione dell'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente l'istruzione e la formazione tecnica superiore (IFTS)";
- VISTI gli Accordi in sede di Conferenza unificata ai sensi dell'art. 9, comma 2, lettera c) del Decreto legislativo 28 agosto 1997 sanciti in data 2 marzo 2000, 14 settembre 2000, 1° agosto 2002, 19 novembre 2002, 29 aprile 2004, 25 novembre 2004 e 16 marzo 2006 con i quali sono stati definiti linee guida e standard in applicazione del decreto interministeriale del 31 ottobre 2000, n. 436;
- VISTA la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, relativa a "competenze chiave per l'apprendimento permanente" (2006/962/CE);
- VISTA la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (Legge Finanziaria 2007), art. 1, commi 624 e 631 e 841-852;
- VISTA la Legge 2 aprile 2007, n. 40, art.13, comma 2, che prevede l'organizzazione degli Istituti Tecnici Superiori;
- VISTO il DPCM del 25 gennaio 2008 recante "linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori";
- VISTO il documento finale della Commissione Ministeriale per la riorganizzazione degli Istituti tecnici e professionali del 3 marzo 2008;
- VISTA la Raccomandazionedel Parlamento Europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente;
- VISTA la L.R. n. 19 del 9 agosto 2002, "Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati";
- VISTA la DGR n. 113 del 21 gennaio 2005 "L.R. 19/2002 "Istituzione dell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati". Mantenimento dei requisiti da parte dei soggetti iscritti nell'elenco regionale. Modalità di verifica. Disciplina dell'istruttoria in caso di successione nell'accreditamento e di variazione dei dati contenuti nell'elenco regionale degli organismi di formazione accreditati";
- VISTA la DGR n. 3322 dell'08 novembre 2005 relativa al riconoscimento dei Poli formativi e successive modifiche ed integrazioni;
- VISTA la DGR n. 4122 del 30 dicembre 2008. "Riorganizzazione del sistema dell'Istruzione e Formazione Tecnica Superiore e costituzione sperimentale degli Istituti Tecnici Superiori". Comitato regionale di cui alla DGR 28.12.1007, n. 4425. Adeguamento funzioni ai sensi del DPCM 25 gennaio 2008";
- VISTA la DGR n. 4204 del 29 dicembre 2009, "Istituzione degli Istituti Tecnici Superiori";]

delibera

 

1. di approvare l'Avviso pubblico, allegato A al presente atto (comprensivo degli allegati B, C, D, E, F, G, H, I, L), finalizzato alla presentazione delle candidature per la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori, ITS: finalità, requisiti, modalità e termini. Gli allegati sono parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di stabilire che le candidature, formulate utilizzando l'apposita modulistica, dovranno essere spedite alla Giunta Regionale del Veneto − Direzione Istruzione, Fondamenta Santa Lucia Cannaregio 23 − 30121 Venezia, entro e non oltre il ventesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto a mezzo Raccomandata A.R. (o Pacco Posta Celere delle Poste Italiane con ricevuta che certifichi la data di spedizione), pena l'esclusione. Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincida con giornata prefestiva o festiva, il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo;
3. di affidare la valutazione delle candidature pervenute ad una apposita Commissione nominata con decreto del Dirigente della Direzione Istruzione;.
4. di disporre che il Dirigente della Direzione Istruzione provvederà con propri atti all'approvazione della graduatoria delle candidature e agli atti conseguenti all'attribuzione degli incarichi;
5. di pubblicare il presente Provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto, nonché sul sito Internet della Regione Veneto.(L'avviso e gli allegati sono pubblicati in parte terza del presente Bollettino, ndr)

 Vedi Allegato_A 
 Vedi Allegato_B
 Vedi Allegato_C
 Vedi Allegato_D
 Vedi Allegato_E
 Vedi Allegato_F
 Vedi Allegato_G
 Vedi Allegato_H
 Vedi Allegato_I
 Vedi Allegato_L

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