Deliberazione Giunta Regionale 8 giugno 2010, N. 1564
Piano annuale degli interventi formativi 2010-2011. Attività dei Centri di Formazione Professionale trasferiti alle Province dall'1.9.2001. Approvazione delle linee guida per la progettazione di attività formative e di politica attiva del lavoro.
| Ente | La Giunta Regionale |
|---|---|
| Fonte |
B.U.R.
n. 52 25/06/2010 |
| Regione | Veneto |
thesaurus: Formazione:Politiche della formazione:Diritti formativi
tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1564 del 8 giugno 2010
Piano annuale degli interventi formativi 2010-2011.
Attività dei Centri di Formazione Professionale trasferiti alle Province dall?1.9.2001. Approvazione delle linee guida per la progettazione di attività formative e di politica attiva del lavoro.
[Formazione professionale e lavoro]
La Giunta regionale
(omissis)
Delibera
1. Di approvare le 'Linee guida per la progettazione di attività formative nei Cfp trasferiti alle Province dal 1.9.2001' riportate in allegato A del presente provvedimento;
2. Di stabilire che il presente provvedimento sarà comunicato direttamente alle Amministrazioni provinciali destinatarie del medesimo dalla Direzione Formazione;
3. Di stabilire che i Piani provinciali degli interventi formativi e di politica attiva del lavoro da realizzare nell'a.f. 2010-2011 - approvati con provvedimento delle Amministrazioni provinciali o con determina dei competenti Dirigenti provinciali - dovranno essere trasmessi alla Giunta regionale del Veneto − Direzione Formazione, Fondamenta Santa Lucia, Cannaregio, 23 − 30121 Venezia entro l'11 luglio 2010. 4. Di demandare al Dirigente regionale della Direzione Formazione l'approvazione del Piano annuale delle attività trasferite alle province - a.f. 2010/2011;
5. Di demandare al Dirigente regionale della Direzione Formazione ogni ulteriore e conseguente atto relativo alle attività oggetto della presente deliberazione, ivi compresa l'emanazione di ogni eventuale provvedimento si rendesse necessario per garantire l'attuazione del presente provvedimento;
6. Di fissare al 31.8.2011 il termine ultimo per la realizzazione degli interventi formativi approvati nel citato Piano annuale.
Allegato A
Piano annuale 2010/2011 Linee guida per la progettazione di attività nei Cfp trasferiti alle Province dall'1.9.2001
Premessa
1. Formazione iniziale - Percorsi triennali di istruzione e formazione.
Fonti normative:
A. Disposizioni comuni alle tre annualità
A.1. Struttura dei percorsi triennali:
A.2. Requisiti delle strutture che realizzano i percorsi
A.3. Disposizioni specifiche per il comparto 'servizi del benessere'
B. Disposizioni specifiche per le singole annualità
B.1. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di primo anno (tipo FI/Q1T).
B.2. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di secondo anno (tipo FI/Q2T).
B.3. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di terzo anno (tipo FI/Q3T).
2. Formazione finalizzata all'inserimento reinserimento di disoccupati/inoccupati.
Interventi formativi proponibili.
Destinatari
Figure professionali
Metodologia
Qualifiche finali
3. Interventi formativi finalizzati a fornire competenze capitalizzabili.
Interventi formativi proponibili.
Destinatari
Metodologia
4. Interventi di politiche attive del lavoro.
Interventi proponibili.
Appendice 1 - Interventi di primo anno: articolazione didattica
Appendice 2 - Interventi di primo anno: figure professionali percorsi triennali (allegato 2 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010)
Appendice 3 - Figure professionali percorsi quadriennali (allegati 4 e 5 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010)
Appendice 4 - Tavola di raccordo tra le l'elenco delle qualifiche previste per le iscrizioni ai primi anni 2010-2011 e le figure professionali dei percorsi triennali previste nell'allegato 2 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010.
Appendice 5 - Interventi di secondo e terzo anno, prosecuzione di percorsi sperimentali già avviati: articolazione didattica
Appendice 6 - Qualifiche in esito agli interventi di secondo e di terzo anno
Appendice 7 - Qualifiche in esito agli interventi formativi per disoccupati/inoccupati
Premessa
Le presenti linee guida forniscono indicazioni sulle caratteristiche e sui contenuti degli interventi formativi proponibili nei piani provinciali di formazione professionale. Gli interventi proposti devono essere il frutto di un'accurata analisi dei fabbisogni occupazionali dei settori produttivi esplicitati nel piano provinciale, attraverso il coinvolgimento delle imprese, anche nella fase di individuazione degli specifici fabbisogni professionali.
A tal fine possono essere attivati partenariati di rete con le imprese ritenute rappresentative e qualificate nel settore, onde garantire a tutti gli utenti inoccupati/disoccupati del percorso formativo l'inserimento in uno stage coerente col percorso formativo e funzionale ad un successivo inserimento in azienda. In questo modo si intende instaurare una sinergia tra le esigenze forte valenza professionalizzante. Per le tipologie di intervento considerate le presenti disposizioni integrano le previsioni contenute nel 'Piano annuale degli interventi regionali in materia di osservazione del mercato del lavoro, informazione e orientamento al lavoro, formazione professionale e sostegno all'occupazione' adottato dalla Giunta regionale con Dgr 583 del 11.3.2008.
Gli interventi formativi descritti nei piani provinciali dovranno essere riportati nel formulario di presentazione approvato con provvedimento del dirigente regionale.
1. Formazione iniziale - Percorsi triennali di istruzione e formazione.
Fonti normative:
- Legge del 28 marzo 2003, n. 53;
- Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76: Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'art. 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53;
- Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226: Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53;
- Legge del 27 dicembre 2006, n. 296: Legge finanziaria 2007. Commi su innalzamento obbligo di istruzione: 622-624, c. 628 e c. 634;
- Decreto Ministero Pubblica Istruzione del 22 agosto 2007, n. 139: Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296- Documento tecnico - Allegato 1: Assi culturali - Allegato 2:Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell?istruzione obbligatoria;
- Decreto Interministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero del Lavoro e della previdenza Sociale del 29 novembre 2007 sull'accreditamento delle strutture formative per accedere ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di durata triennale;
- Accordo tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane (19 giugno 2003)
- Accordo tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per la definizione degli standard formativi minimi in attuazione dell'accordo quadro sancito in Conferenza Unificata il 19 giugno 2003 (Conferenza Stato-Regioni seduta del 15 gennaio 2004)
- Accordo tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le comunità montane per la certificazione finale e intermedia e il riconoscimento dei crediti formativi (28 ottobre 2004). Allegato A, Modello B, legenda del modello B e Modello C.
- Accordo Stato-Regioni del 5 ottobre 2006 per la definizione degli standard formativi minimi relativi alle competenze tecnico-professionali, in attuazione di cui all'Accordo quadro sancito in Conferenza Unificata il 19 giugno 2003.
Allegato 1: Documento tecnico Standard Formativi minimi relativi alle competenze tecnico-professionali dei percorsi sperimentali triennali ex Accordo 19 giugno 2003.
Allegato 2: Figure professionali percorsi sperimentali triennali.
- Linee guida per le agenzie formative accreditate ai sensi del Dm del 29/11/2007 (MPI/MLPS), approvate nell'Accordo in Conferenza delle regioni e delle province autonome del 14.2.2008;
- Accordo tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, per la definizione delle condizioni e delle fasi relative alla messa a regime del sistema di secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale del 5 febbraio 2009.
- Accordo tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante il primo anno di attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell'articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, approvato in Conferenza Stato-Regioni il 29 aprile 2010;
- Lr n. 10 del 30 gennaio 1990, 'Ordinamento del sistema di formazione professionale e organizzazione delle politiche regionali del lavoro' e successive modifiche e integrazioni;
A. Disposizioni comuni alle tre annualità
A.1. Struttura dei percorsi triennali:
Ciascun intervento formativo realizzato si colloca all'interno di un percorso articolato su un ciclo triennale della durata complessiva di 3200 ore. Gli interventi di primo anno sono realizzati in conformità all'Accordo Stato - Regioni del 29 aprile 2010 riguardante il primo anno di attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell'art. 27 comma 2 del decreto legislativo 17 ottobre 2005,n. 226. Gli interventi di secondo e di terzo anno sono realizzati in prosecuzione e a completamento dei percorsi sperimentali triennali iniziati nei precedenti anni formativi 2009/2010 e 2008/2009 e come tali non sono soggetti al citato Accordo del 29.4.2010.
Tutte le tipologie di intervento attuato devono avere svolgimento diurno e prevedere l'inserimento obbligatorio di:
a) attività di accoglienza all'inizio dell'attività didattica,
b) unità formativa di apprendimento di sicurezza sul lavoro,
c) attività di accompagnamento al lavoro, realizzata nella fase conclusiva del ciclo formativo. All'interno di ciascun intervento possono essere progettati percorsi personalizzati che tengano conto della specificità del soggetto, ovvero:
- percorsi per favorire un adeguato inserimento di giovani provenienti dal sistema scolastico o dal mondo del lavoro;
- unità formative di approfondimento, destinate a rispondere a particolari esigenze di professionalità del territorio.
In base all'Accordo in Conferenza Unificata del 19 giugno 2003 i percorsi triennali devono 'consentire il conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale e corrispondente almeno al secondo livello europeo (decisione del Consiglio 85/368/Cee), rapportabile al 3 livello Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente così come individuato dalla 'Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio' del 23 aprile 2008. Il rilascio dell'attestato di qualifica professionale è previsto a conclusione del terzo anno del percorso triennale, previo superamento delle prove finali previste dall'art. 18 della Lr 10/1990 e regolate con le modalità definite dalla Dgr 1142 del 18.4.2006. Per l'ammissione alle prove finali o agli scrutini delle annualità intermedie i partecipanti devono aver frequentato almeno il 75% del monte ore dell'intervento formativo. I progetti si svilupperanno durante l?anno formativo 2010/2011 e dovranno concludersi entro il 31.08.2011.
A.2. Requisiti delle strutture che realizzano i percorsi Si ricorda che in base alle disposizioni contenute nel Decreto Interministeriale MPI MLPS del 29.11.2007 sull'attuazione dell'obbligo di istruzione nei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale e richiamate nell'Accordo Conferenza delle Regioni in data 14.2.2008 'Linee guida per le agenzie formative accreditate ai sensi del Dm del 29.1.2007 (MPI/MLPS)', le strutture formative accreditate che realizzano percorsi triennali in assolvimento dell'obbligo di istruzione devono rispondere ai seguenti criteri generali:
a) appartenere ad un organismo che non abbia fini di lucro in base alle norme vigenti e offra servizi educativi destinati all'istruzione e formazione dei giovani fino a 18 anni. Tali requisiti devono risultate dallo statuto dell'organismo;
b) avere un progetto educativo finalizzato a far acquisire ai predetti giovani i saperi e le competenze di cui all?articolo 1, comma 2;
c) applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro per la formazione professionale nella gestione del personale dipendente impegnato nei percorsi di cui all'articolo 1;
d) prevedere, in relazione ai saperi e alle competenze di cui all'articolo 1, comma 2, l'utilizzo di docenti che siano in possesso dell'abilitazione all'insegnamento per la scuola secondaria superiore o, in via transitoria, di personale in possesso di un diploma di laurea inerente l'area di competenza e di una sufficiente esperienza o, almeno, di un diploma di scuola secondaria superiore e di una esperienza quinquennale nell?insegnamento. Tale personale deve documentare le esperienze acquisite nell?insegnamento delle competenze di base nella formazione professionale iniziale, ivi comprese quelle maturate nei percorsi sperimentali di cui all'accordo-quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003;
e) prevedere stabili relazioni con le famiglie e con i soggetti economici e sociali del territorio, anche attraverso misure di accompagnamento per favorire il successo formativo;
f) garantire la collegialità nella progettazione e nella gestione delle attività didattiche e formative, assicurando la certificazione periodica e finale dei risultati di apprendimento;
g) essere in possesso di strutture, aule ed attrezzature idonee alla gestione di servizi educativi all'istruzione e formazione dei giovani fino a 18 anni.
In merito al punto c), posto che i Cfp trasferiti alle Province sono obbligati dalla loro natura giuridica ad applicare il contratto collettivo nazionale degli enti locali, si richiama la nota prot. 2063/A4 del 5.2.2008 del Ministero della Pubblica Istruzione - Dipartimento per l'istruzione, secondo cui 'la lettera c) dell'art. 2 va interpretata secondo una logica di sistema, anche in considerazione del fatto che il Contratto collettivo nazionale degli Enti locali può essere ricondotto nell'ambito dei contratti collettivi nazionali.'
A.3. Disposizioni specifiche per il comparto 'servizi del benessere'
I contenuti didattici degli interventi devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
a. per la qualifica di 'Operatore del benessere: estetista' (finalizzata all'avvio all'attività dipendente di estetista ai sensi dell'art. 4 comma 2 lettera a) Lr 29/1991) l'articolazione didattica degli interventi proposti deve trovare rispondenza negli obiettivi e nei contenuti specifici minimi indicati nel progetto regionale 'itinerario A' approvato con Dgr n. 1134 del 22.02.1991;
La qualifica 'Operatore del benessere: estetista' conseguita a conclusione del percorso triennale consente, in alternativa:
- l'accesso ai corsi di abilitazione all?esercizio autonomo dell'attività professionale di 'estetista';
- l'inserimento lavorativo presso un'impresa di estetica.
b. per la qualifica di 'Operatore del benessere: acconciatore' (finalizzata all?avvio all?attività dipendente di acconciatore ex art. 3 comma 1 lettera a) della L. 174/2005) i contenuti didattici troveranno riferimento nel programma riportato nell?allegato A alla Dgr 1272/2007. La qualifica conseguita a conclusione del percorso triennale consente, in alternativa:
- l'accesso ai corsi di specializzazione di contenuto eminentemente pratico;
- l'inserimento lavorativo presso un'impresa di acconciatura.
B. Disposizioni specifiche per le singole annualità
B.1. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di primo anno (tipo FI/Q1T). Con gli interventi tipo FI/Q1T vengono avviati nuovi percorsi triennali che giungeranno a conclusione nell'a.f. 2012/2013.
Requisiti e numero minimo destinatari
I destinatari sono:
- giovani soggetti all'obbligo di istruzione,
- in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media) o, per gli allievi disabili, dell'attestato di credito formativo previsto dall'art. 9 del D.P.R 122 del 22 giugno 2009.
Per L'iscrizione ai percorsi triennali di istruzione e formazione di minori stranieri in possesso di titolo di studio non conseguito in Italia è necessario acquisire il titolo di studio in originale o copia autentica, accompagnato da traduzione asseverata in lingua italiana. L'OdF che riceve l'iscrizione dovrà accertare la valenza del titolo di studio in relazione all'ordinamento scolastico del Paese di provenienza, verificando, in particolare, che si tratti di titolo conclusivo di un ciclo di studi di durata non inferiore a 8 anni.
Il numero minimo per l'attivazione degli interventi di primo anno è di 15 allievi. In presenza di disabili certificati il numero minimo per l'attivazione degli interventi di primo anno è ridotto a 12. Prima della scadenza del termine per la presentazione dei progetti, i Cfp provinciali dovranno confermare nell'Anagrafe regionale dell'Obbligo Formativo le iscrizioni degli allievi al primo anno del percorso, attribuendo a ogni iscritto la qualifica prescelta, individuata in base ai moduli di iscrizione presentati alle scuole secondarie di primo grado. Per il necessario raccordo tra le qualifiche elencate nei moduli di iscrizione e le figure professionali attivabili negli interventi di primo anno si rinvia all'appendice n. 4 delle presenti linee guida. Struttura degli interventi Gli interventi proposti sono realizzati in attuazione dell'Accordo in Conferenza Stato Regioni del 29 aprile 2010, nel rispetto dei livelli essenziali definiti nel decreto 226/2005, richiamati nel citato Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010 e devono:
- avere durata minima di mille ore;
- essere strutturati secondo l'impianto riportato nell'Appendice 1;
- essere finalizzati al conseguimento di qualifiche ascrivibili alle figure individuate dall' allegato 1 dell'Accordo del 29.4.2010 e riportate nell'appendice 2 delle presenti linee guida. A partire dal secondo anno realizzato nel 2011/2012, potranno essere articolate in specifici profili professionali sulla base dei fabbisogni del territorio;
- garantire la personalizzazione dei percorsi, per fornire allo studente, attraverso l'esperienza reale e la riflessione sull'operare responsabile e produttivo, gli strumenti culturali e le competenze professionali per l'inserimento attivo nella società, nel mondo del lavoro e nelle professioni;
- assicurare l'acquisizione, per le finalità individuate dall'articolo 1, comma 5 D. Lgs 226/2005, di competenze linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico sociali ed economiche, destinando a tale fine quote dell'orario complessivo obbligatorio idonee al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale dello studente, nonché di competenze professionali mirate in relazione al livello del titolo cui si riferiscono (vd. in 'obiettivi formativi');
- prevedere l'insegnamento della religione cattolica, come previsto dall'Accordo che apporta modifiche al Concordato lateranense e al relativo protocollo addizionale, reso esecutivo con la legge 25 marzo 1985, n. 121, e dalle conseguenti intese, e delle attività fisiche e motorie. Per gli allievi che scelgono di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica potranno essere programmate attività alternative di docenza/tutoraggio.
Obiettivi formativi
Gli interventi di primo anno devono essere orientati al raggiungimento degli standard formativi minimi definiti:
- per le competenze di base negli Assi Culturali descritti nel documento tecnico allegato al Decreto MPI 22 agosto 2007 n. 139 'Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione';
- per le competenze tecnico professionali negli standard definiti dagli allegati 2 e 3 dell?Accordo siglato il 29.4.2010 tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante il primo anno di attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell'articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. I percorsi triennali attivati con i primi anni oggetto della presente direttiva potranno successivamente svilupparsi in un quarto anno finalizzato al conseguimento di un diploma professionale di tecnico previsto tra le figure professionali di durata quadriennale elencate e declinate negli allegati 4 e 5 dell'accordo citato e riportate nell'appendice 3 del presente documento.
Le modalità di sviluppo di queste ulteriori annualità saranno definite successivamente anche alla luce delle linee guida sul raccordo tra i percorsi degli istituti tecnico-professionali e i percorsi di istruzione e formazione previsti dal punto 4 dell'Accordo Stato Regioni del 29 aprile 2010.
B.2. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di secondo anno (tipo FI/Q2T).
Con gli interventi tipo FI/Q2T vengono realizzati interventi formativi di secondo anno, prosecuzioni dei percorsi sperimentali triennali iniziati nel 2009/2010, che giungeranno a qualifica nell'a.f. 2011/2012.
Requisiti destinatari
I destinatari sono:
- giovani soggetti all'obbligo di istruzione,
- in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media), che abbiano ottenuto l'idoneità ovvero il riconoscimento di crediti formativi adeguati ad accedere all'intervento di secondo anno. Struttura degli interventi
Gli interventi proposti devono:
- avere durata minima di 1100 ore;
- essere strutturati secondo l'impianto riportato nell'Appendice 5 alle presenti linee guida;
- essere finalizzati al conseguimento di qualifiche ascrivibili alle figure a banda larga approvate nell'allegato A dell'Accordo siglato il 5.2.2009 tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro,della Salute e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, per la definizione delle condizioni e delle fasi relative alla messa a regime del sistema di secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale, riportate nell?appendice 6 delle presenti linee guida.
Gli interventi proposti possono inoltre prevedere lo svolgimento di uno stage di durata compresa tra le 80 e le 120 ore. La fase di stage deve essere svolta all'interno di un'azienda appartenente al settore produttivo e all'area di attività individuata. Lo stagista deve essere affiancato dal tutor aziendale.
Obiettivi formativi
Gli interventi di secondo anno devono essere orientati al raggiungimento degli standard formativi minimi definiti:
- per le competenze di base negli Assi Culturali descritti nel documento tecnico allegato al Decreto MPI 22 agosto 2007 n. 139 'Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione';
- per le competenze tecnico professionali nelle figure a banda larga approvate nell'allegato A dell'Accordo siglato il 5.2.2009 tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro,della Salute e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, per la definizione delle condizioni e delle fasi relative alla messa a regime del sistema di secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale
B.3. Disposizioni specifiche sugli interventi formativi di terzo anno (tipo FI/Q3T).
Con gli interventi tipo FI/Q3T vengono realizzati interventi formativi di terzo anno, conclusione dei percorsi sperimentali triennali iniziati nel 2008/2009, che giungeranno a qualifica nell?a.f. 2010/2011.
Requisiti destinatari
I destinatari sono giovani:
- soggetti al diritto-dovere all'istruzione-formazione,
- in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media), che abbiano ottenuto l'idoneità ovvero il riconoscimento di crediti formativi adeguati ad accedere all'intervento di terzo anno.
Struttura degli interventi
Gli interventi proposti devono:
- avere durata minima di 1100 ore;
- essere strutturati secondo l'impianto riportato nell'Appendice 5;
- essere finalizzati al conseguimento di qualifiche ascrivibili alle figure a banda larga approvate nell'allegato A dell'Accordo siglato il 5.2.2009 tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro,della Salute e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, per la definizione delle condizioni e delle fasi relative alla messa a regime del sistema di secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale, riportate nell'appendice 6 delle presenti linee guida. Gli interventi di terzo anno devono prevedere lo svolgimento di uno stage di durata compresa tra le 160 e le 240 ore. La fase di stage deve essere svolta all'interno di un'azienda appartenente al settore produttivo e all'area di attività individuata. Lo stagista deve essere affiancato dal tutor aziendale.
Obiettivi formativi
Gli interventi di terzo anno devono essere orientati al raggiungimento degli standard formativi minimi definiti:
- per le competenze di base nelle competenze culturali individuate per i percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale con l'Accordo del 15 gennaio 2004, sviluppate in continuità e riadattamento con gli assi culturali del biennio in obbligo di istruzione.
- per le competenze tecnico professionali nelle figure a banda larga approvate nell'allegato A dell'Accordo siglato il 5.2.2009 tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro,della Salute e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, per la definizione delle condizioni e delle fasi relative alla messa a regime del sistema di secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale
2. Formazione finalizzata all'inserimento reinserimento di disoccupati/inoccupati.
Interventi formativi proponibili.
Interventi formativi finalizzati al conseguimento di una qualifica o di una specializzazione, articolati su una durata compresa tra 600 e 900 ore al netto delle prove d'esame. Lo stage deve essere non inferiore al 30% e non superiore al 50% della durata del percorso.
Sono proponibili le seguenti tipologie di intervento formativo:
- FS/QAN: interventi a qualifica annuale;
- FS/QAP: interventi a qualifica post diploma o post qualifica;
- FS/SPE: interventi di specializzazione.
Destinatari
Possono accedere agli interventi esclusivamente utenti maggiorenni o che dimostrino di aver assolto al diritto-dovere all'istruzione e formazione professionale ai sensi della normativa vigente.
Agli interventi post qualifica o post diploma possono accedere esclusivamente allievi in possesso di un titolo di studio del secondo ciclo (diploma di scuola secondaria di secondo grado o almeno qualifica professionale). Agli interventi di specializzazione possono accedere esclusivamente utenti in possesso di un titolo (qualifica, diploma, laurea) coerente per competenze e contenuti con la specializzazione proposta.
Gli interventi devono essere attivati con un numero minimo di 10 allievi.
Figure professionali
La denominazione delle figure professionali deve far riferimento all'elenco delle qualifiche rilasciate in esito alle ultime offerte formative rivolte ad utenza disoccupata sul territorio regionale, approvato con Decreto dirigenziale n. 340/2008 e riportato nell'appendice 3. L'identificazione delle figure professionali deve tener conto del livello di riferimento EQF. Nel caso in cui la proposta formativa divergesse sostanzialmente rispetto a una delle qualifiche proposte nell'elenco suddetto, sarà possibile proporre, motivandola, una nuova ipotesi.
Il percorso formativo è basato sulla realizzazione di una figura professionale che, oltre ad avere le competenze tecnico professionali per inserirsi nel contesto lavorativo, deve essere in possesso anche delle competenze trasversali (comunicare, organizzare, lavorare in gruppo, risolvere problemi, ecc..) per poter affrontare con efficacia le diverse situazioni che si presentano a seguito dei continui mutamenti a cui è sottoposto il mercato.
Metodologia
Ogni intervento si compone di più unità formative capitalizzabili ciascuna delle quali porta, a seconda del contenuto, all'acquisizione di una o più competenze. I contenuti e le relative competenze da acquisire devono essere chiaramente identificate, riconducibili in modo univoco alla singola unità formativa di apprendimento e facilmente comprensibili all'utenza finale per permettere l'autovalutazione delle stesse. Tale articolazione consente di realizzare il riconoscimento
anche parziale delle competenze. La qualifica conseguita a conclusione del percorso formativo può essere registrata sul 'Libretto formativo del cittadino', in modo da documentare e mettere in trasparenza le risorse acquisite dall'allievo.
Qualifiche finali
La qualifica professionale o la specializzazione previste si conseguono a conclusione dell'intervento formativo, previo superamento delle prove finali previste dall'art. 18 della Lr 10/1990 e regolate con le modalità definite dalla circolare 10/1990.
Per l'ammissione alle prove finali i partecipanti devono aver frequentato almeno il 70% del monte ore dell'intervento formativo.
La qualifica conseguita può essere registrata sul 'Libretto formativo del cittadino', in modo da documentare e mettere in trasparenza le risorse acquisite dall'allievo.
3. Interventi formativi finalizzati a fornire competenze capitalizzabili.
Interventi formativi proponibili.
Gli interventi formativi finalizzati al conseguimento di competenze capitalizzabili e/o riconoscibili successivamente come crediti formativi hanno una durata minima di 30 ore. Gli interventi di durata superiore alle 100 ore possono prevedere uno stage aziendale nella percentuale massima del 40%. Gli utenti che frequentano almeno il 70% del monte ore del corso hanno diritto al rilascio dell'attestato di frequenza e/o di un certificato di competenze acquisite, sottoscritto dall'amministrazione provinciale che ha realizzato l'intervento.
Destinatari
Possono accedere agli interventi esclusivamente utenti maggiorenni o che dimostrino di aver assolto al diritto-dovere all'istruzione e formazione professionale ai sensi della normativa vigente. Gli utenti possono essere disoccupati, inoccupati od occupati. Gli interventi formativi devono svolgersi nel rispetto delle norme comunitarie sugli Aiuti di Stato. Gli interventi devono essere attivati con un numero minimo di 8 allievi.
Metodologia
Ogni intervento consiste in una o più unità formative capitalizzabili ciascuna delle quali porta, a seconda del contenuto, all'acquisizione di una o più competenze. I contenuti e le relative competenze da acquisire devono essere chiaramente identificate, riconducibili in modo univoco alla singola unità formativa capitalizzabile e facilmente comprensibili all'utenza finale per permettere l'autovalutazione delle stesse. Tale articolazione consente di realizzare il riconoscimento anche parziale delle competenze. Le competenze acquisite possono essere registrato sul 'Libretto formativo del cittadino', in modo da documentare e mettere in trasparenza le risorse acquisite dall'allievo.
4. Interventi di politiche attive del lavoro.
Interventi proponibili.
Rientrano in questa Categoria tutte le misure attive di sostegno all'occupazione e di prevenzione della disoccupazione messe in atto dall'Amministrazione provinciale, secondo la logica dell'approccio personalizzato, per favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo in particolare di quelle fasce di persone che necessitano di particolare attenzione. Di seguito si elencano alcune azioni possibili:
- per il prolungamento della vita lavorativa degli over 45 e sostegno ai disoccupati per il rientro nel mondo del lavoro;
- di qualificazione dei servizi di base e riorganizzazione dei relativi processi;
- per il miglioramento dell'accesso all'occupazione ed aumento della partecipazione sostenibile delle donne all'occupazione;
- per l'aumento della partecipazione dei migranti al mondo del lavoro e per la promozione della loro regolarità nel lavoro.
Tra le politiche formative sono programmabili anche interventi formativi specifici destinati all'accompagnamento e inserimento lavorativo di minori di 18 anni a rischio dispersione e/o devianza, non previste da altri finanziamenti regionali.
Appendice 1 - Interventi di primo anno: articolazione didattica
Gli interventi di primo anno sono attuati in esecuzione dell'Accordo tra il Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali Le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano riguardante il primo anno di attuazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell'art. 27 comma 2 del decreto legislativo 17 ottobre 2005,n. 226, sottoscritto il 29 aprile 2010. Nell'ambito dell'articolazione didattica esposta nella tabella sottostante deve essere definito il monte ore per gli insegnamenti relativi sia alla formazione culturale che a quella professionale in coerenza:
- per la parte culturale con i saperi e le competenze indicati negli assi culturali descritti nel documento tecnico allegato al Dm 139 del 22.9.2007;
- per la parte tecnico-professionale con gli standard di competenze - declinati in abilità minime e conoscenze essenziali - definiti nell'allegato 2 al citato accordo in Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010.
Primo anno (1.000 ore)
Nota metodologica.
Nell'area dedicata alla formazione culturale devono essere compresi:
- l'insegnamento della religione cattolica come previsto dall'Accordo che apporta modifiche al Concordato lateranense e al relativo protocollo addizionale, reso esecutivo con la legge 25 marzo 1985, n. 121, e dalle conseguenti intese,
- lo svolgimento di attività fisiche e motorie, come previsto dall'art. 18 primo comma lettera c del D. Lgs 226/2005.
Le strategie formative dovranno favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, e offrire ai giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come nella vita lavorativa. Le metodologie dovranno essere orientate a favorire negli allievi la maturazione delle competenze chiave di cittadinanza così individuate nel Decreto MPI 139/2007:
Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare:
- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);
- rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d'animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all'apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. Acquisire ed interpretare l'informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l'attendibilità e l'utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Per l'articolazione della macroarea professionale, in coerenza con quanto previsto in sede di esame di qualifica è possibile fare riferimento alle tre aree di lavoro/attività:
- progettazione /organizzazione/programmazione;
- realizzazione
- collaudo/controllo/verifica risultato.
Proposta di definizione delle attività obbligatorie Si propone di seguito una definizione relativa alle attività e alle unità formative di apprendimento obbligatorie da inserire nei percorsi triennali.
Attività di accoglienza
- visita del Centro di formazione: aule laboratori, conoscenza del Direttore, degli insegnanti e del personale di servizio. Conoscenza degli allievi all'interno di ciascun gruppo classe e all'interno delle altre classi;
- illustrazione del percorso formativo triennale che si sta per intraprendere;
- illustrazione degli eventuali altri interventi presenti nel centro;
- incontri con i genitori;
- rilevazione situazioni di ingresso, sia in termini di accertamento dei livelli di partenza nell?area dei linguaggi e scientifica, sia per quanto riguarda il bilancio delle risorse personali;
- attività correlate di recuperi dei debiti.
Attività di accompagnamento
- valutazione delle esperienze fatte nel mondo del lavoro attraverso lo stage, svolte nel secondo e terzo anno, confronto con le proprie risorse e definizione del proprio progetto professionale.
- Iniziative di carattere pratico:
stesura di lettere di presentazione/offerta di lavoro
stesura di un curriculum vitae
illustrazione dei canali di domanda/offerta di lavoro
Unità formativa di apprendimento 'Sicurezza del lavoro' Disciplinata dal nuovo Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza dei Lavoratori, Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81
Appendice 2 - Interventi di primo anno: figure professionali percorsi triennali (allegato 2 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010)
Appendice 3 - Figure professionali percorsi quadriennali (allegati 4 e 5 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010)
L'inquadramento professionale delle figure di 'tecnico di istruzione e formazione professionale', correlate al 4°livello EQF, si colloca in progressione verticale rispetto alle figure dell'operatore professionale (previste in esito ai percorsi triennali e correlate al 3° livello EQF), di cui costituiscono la naturale evoluzione. La figura del tecnico di IeP si differenzia dall'operatore
di IeP per:
- la tipologia/ampiezza delle conoscenze,
- la finalizzazione della gamma di abilità cognitive e pratiche,
- il grado di responsabilità e di autonomia nello svolgimento delle varie attività,
- la tipologia del contesto di operatività,
- la presenza di ulteriori specializzazioni, oltre che, più in generale per le modalità di comportamento nei contesti sociali e lavorativi e per l'uso di strategie di autoapprendimento e di autocorrezione.
Il tecnico di IeP svolge funzioni di media complessità fondate su processi decisionali non completamente autonomi, a cui è chiamato a collaborare nell'individuare alternative d'azione, anche elaborate fuori dagli schemi di protocollo, ma entro un quadro di azione che può essere innovato, ricalibrato e stabilito solo da figure in possesso delle qualificazioni correlate ai livelli superiori.
Appendice 4 - Tavola di raccordo tra le l'elenco delle qualifiche previste per le iscrizioni ai primi anni 2010-2011 e le figure professionali dei percorsi triennali previste nell'allegato 2 dell'Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010.
Appendice 5 - Interventi di secondo e terzo anno, prosecuzione di percorsi sperimentali già avviati: articolazione didattica Per le competenze tecnico professionali si fa riferimento agli standard previsti a conclusione del triennio negli Accordi Stato regioni del 5.10.2006 e del 5.2.2009. Si evidenzia che le definizioni degli standard esprimono gli obiettivi da raggiungere in termini di competenze, non tanto il percorso da compiere. Secondo anno (1.100 ore)
Nota metodologica
Le strategie formative dovranno favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, e offrire ai giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come nella vita lavorativa. Le metodologie dovranno essere orientate a favorire negli allievi la maturazione delle competenze chiave di cittadinanza così individuate nel Decreto MPI 139/2007:
Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare:
- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);
- rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d'animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all'apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. Acquisire ed interpretare l'informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l'attendibilità e l'utilità, distinguendo fatti e opinioni. Per l'articolazione della macroarea professionale, in coerenza con quanto previsto in sede di esame di qualifica è possibile fare riferimento alle tre aree di lavoro/attività:
- progettazione /organizzazione/programmazione;
- realizzazione
- collaudo/controllo/verifica risultato.
Proposta di definizione delle attività obbligatorie Si propone di seguito una definizione relativa alle attività e alle unità formative di apprendimento obbligatorie da inserire nei percorsi triennali.
Attività di accoglienza
- visita del Centro di formazione: aule laboratori, conoscenza del Direttore, degli insegnanti e del personale di servizio. Conoscenza degli allievi all'interno di ciascun gruppo classe e all'interno delle altre classi;
- illustrazione del percorso formativo triennale che si sta per intraprendere;
- illustrazione degli eventuali altri interventi presenti nel centro;
- incontri con i genitori;
- rilevazione situazioni di ingresso, sia in termini di accertamento dei livelli di partenza nell'area dei linguaggi e scientifica, sia per quanto riguarda il bilancio delle risorse personali;
- attività correlate di recuperi dei debiti.
Attività di accompagnamento
- valutazione delle esperienze fatte nel mondo del lavoro attraverso lo stage, svolte nel secondo e terzo anno, confronto con le proprie risorse e definizione del proprio progetto professionale.
- Iniziative di carattere pratico:
stesura di lettere di presentazione/offerta di lavoro
stesura di un curriculum vitae
illustrazione dei canali di domanda/offerta di lavoro
Unità formativa di apprendimento 'Sicurezza del lavoro' Disciplinata dal nuovo Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza dei Lavoratori, Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81
Appendice 6 - Qualifiche in esito agli interventi di secondo e di terzo anno
Appendice 7 - Qualifiche in esito agli interventi formativi per disoccupati/inoccupati L'elenco proposto è frutto di una rielaborazione delle qualifiche rilasciate in esito alle ultime offerte formative rivolte ad utenza disoccupata per target assimilabili. Si tratta di titoli generali che nella progettazione provinciale devono essere declinati sia rispetto alla descrizione della figura proposta sia rispetto alle competenze previste in esito al percorso, tenendo conto delle effettive esigenze espresse dal mondo del lavoro. Eventuali qualifiche diverse da quelle previste in elenco devono essere motivate. Si precisa inoltre che le qualifiche di livello esecutivo (operatore o simili) fanno riferimento al livello 3 dell'EQF mentre le qualifiche che prevedono un maggiore livello di responsabilità (tecnico o simili) fanno riferimento al livello 4 dell'EQF.
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