Deliberazione Giunta regionale 3 aprile 2006, n. 223

Procedure per l'approvazione dei patti per lo sviluppo locale ai sensi dell'art. 12 bis della l.r. 49/99.

Ente LA GIUNTA REGIONALE
Fonte B.U.R.
n. 17
26/04/2006
Regione Toscana

tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale

LA GIUNTA REGIONALE

Vista la L.R. 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale) e sue successive modifiche e integrazioni;

Visto il Programma Regionale di sviluppo 2003- 2005, che individua il Pasl quale strumento di programmazione negoziata regionalizzata;

Visto il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2005, nel quale si individua il ruolo del Pasl quale strumento di governance locale e quale strumento di raccordo tra la programmazione locale e le priorità individuate nel nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e nuovi e migliori lavori in Toscana;

Visto il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2006, il quale, nel Programma strategico integrato 8 denominato “Governance, conoscenza, partecipazione”, individua tra le azioni ed interventi rilevanti l’attività di supporto metodologico alle amministrazioni provinciali, ai Circondari, alle Comunità montane e alle istituzioni locali, nella costruzione dei Patti per lo sviluppo locale (PASL), sulla base dei Protocolli di intesa firmati tra Regione e Province.

Visto e richiamato l’art. 12 bis della suddetta legge regionale, introdotto con la legge regionale 61/2004, che disciplina il Patto per lo sviluppo locale (Pasl) quale strumento ad adesione volontaria, di natura negoziale tra la Regione, gli enti locali, le parti sociali, le associazioni ambientaliste e altri soggetti pubblici e privati, per il coordinamento e l’integrazione delle rispettive determinazioni programmatorie e progettuali.

Considerato che l’articolo 12 bis sopracitato stabilisce altresì che il Pasl ha come riferimento territoriale, di norma, il livello provinciale e che la Giunta regionale definisce con deliberazione le modalità della propria partecipazione alla formazione e all’attuazione del Pasl, sulla base degli indirizzi contenuti nel PRS, nel DPEF e negli atti di cui all’articolo 10, comma 1;

Visto che la Legge regionale 49/99 individua per la formazione dei Pasl le tre fasi procedurali seguenti:

1) Sottoscrizione del protocollo di intesa tra Giunta regionale ed Amministrazione Provinciale, individuato quale ente intermedio di programmazione nel modello toscano, con la possibilità di sottoscrizione anche da parte di altri enti locali;

2) Sottoscrizione del Pasl vero e proprio da parte di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dello stesso;

3) Attuazione del Pasl; Considerato che tutte le Amministrazioni provinciali e il Circondario dell’Empolese Valdelsa (livello sub-provinciale costituito con legge regionale) hanno sottoscritto il protocollo di intesa per i rispettivi territori, quale prima fase rispetto al percorso di formazione del Pasl sopra richiamato;

Considerato che, si sta avviando la fase di verifica delle proposte di Pasl presentate dalle Amministrazioni provinciali, sulle quali la Regione Toscana dovrà pronunciarsi per quanto riguarda la coerenza con i propri strumenti di programmazione strategica ed operativa, evidenziando anche le proprie priorità (seconda fase); Ritenuto opportuno che, ai fini della qualità metodologica del documento, ciascun Pasl debba avere la seguente struttura:

- Richiamo in forma sintetica agli assi del protocollo d’intesa sottoscritto con la Giunta regionale

- Obiettivi specifici del Pasl suddivisi per assi esplicitando gli obiettivi generali contenuti nell’intesa istituzionale - Eventuali idee programmatiche che non hanno ancora contenuto progettuale ma alle quali viene attribuito un valore strategico da parte dell’Amministrazione proponente

- Schede progettuali (Allegato 1) nelle quali vanno inserite priorità definite ad uno stadio pre-contrattuale: ciò significa che le azioni contenute nelle schede saranno sostanziate da strumenti attuativi settoriali di livello regionale o locale e non dal Pasl in sé Le schede operative non devono contenere indicazioni di massima ma progetti ben definiti che specifichino le risorse necessarie per la loro realizzazione E’ necessario che nelle schede sia evidenziato il criterio del cofinanziamento: la rilevanza e la priorità dell’intervento si ricava anche dal fatto che il territorio compartecipa in modo sostanziale alla sua realizzazione

- Impostazione del sistema di monitoraggio (Allegato 2)

- Descrizione dell’attività di concertazione svolta a livello locale specificando sia il complesso dei soggetti invitati a partecipare e dei soggetti che hanno fattivamente partecipato al processo di concertazione locale, sia i risultati ottenuti dal processo stesso

- Elenco dei soggetti sottoscrittori del patto (da allegare ai fini della validità del Pasl stesso a cura dell’Amministrazione provinciale proponente);

Ritenuto opportuno indicare agli uffici regionali, ai sensi dell’art. 12 bis c. 6 della L.R. 49/99 e ai fini dell’istruttoria sulle schede stesse, alcuni criteri per la graduazione delle azioni proposte dalle Amministrazioni pro- vinciali, quale frutto della governance locale, tenuto conto dell’evoluzione del modello di programmazione regionale e del lavoro di elaborazione del nuovo programma regionale di sviluppo e della nuova programmazione comunitaria 2007-2013, il cui percorso di elaborazione si sta svolgendo in questo periodo; Ritenuto opportuno classificare le schede progettuali secondo le seguenti categorie:

- progetti di iniziativa locale inseriti all’interno di programmi e/o progetti di iniziativa regionale (top-down)

- progetti di iniziativa locale (bottom-up) coerenti con la programmazione regionale, giudicati prioritari dalla Regione

- progetti di iniziativa locale (bottom-up), coerenti con la programmazione regionale, ma che non rappresentano priorità immediate per la Regione (progetti idonei ma ai quali non viene attribuito un rilievo strategico)

- progetti di iniziativa locale (bottom-up) non condivisi dalla Regione in quanto non rientrano nelle proprie scelte strategiche, territoriali e settoriali; Considerato che le schede progettuali non ritenute sufficientemente dettagliate con riferimento ai contenuti, ai tempi, alle risorse e al grado di cantierabilità, sono considerate contributi a livello di idee programmatiche sulle quali la Regione esprime o meno una condivisione; Ritenuto opportuno individuare:

- nel Settore Strumenti della programmazione regionale e locale della DG Presidenza il settore di riferimento per il coordinamento delle istruttorie relative alle schede progettuali presentate dalle Amministrazioni provinciali, d’intesa con le direzioni generali interessate;

- nel Comitato tecnico della programmazione (CTP) l’organismo di coordinamento ai fini della verifica delle coerenze tra la programmazione regionale settoriale e le proposte progettuali presentate nei singoli Pasl e che il CTP si debba esprimere sui contenuti delle schede entro 15 giorni dalla loro presentazione al Comitato stesso; Dato atto che, ai fini della validità del documento, il Pasl deve essere sottoscritto, oltre che dal Presidente della Regione Toscana, dal legale rappresentante dell’Amministrazione provinciale proponente e da ciascun soggetto che abbia partecipato al processo di concertazione di livello locale. Visto il parere favorevole espresso dal CTP nella seduta del 3 marzo 2006 Visto l’esito del tavolo di concertazione interistituzionale nella seduta del 3 aprile 2006

A voti unanimi

DELIBERA

1. di individuare gli elementi richiamati in narrativa quali contenuti di base per i Patti dello sviluppo locale (Pasl);

2. di individuare le seguenti categorie per classificare le schede progettuali dei Pasl:

- progetti di iniziativa locale inseriti all’interno di programmi e/o progetti di iniziativa regionale (top-down)

- progetti di iniziativa locale (bottom-up) coerenti con la programmazione regionale, giudicati prioritari dalla Regione

- progetti di iniziativa locale (bottom-up), coerenti con la programmazione regionale, ma che non rappresentano priorità immediate per la Regione (progetti idonei ma ai quali non viene attribuito un rilievo strategico)

- progetti di iniziativa locale (bottom-up) non condivisi dalla Regione in quanto non rientrano nelle proprie scelte strategiche, territoriali e settoriali;

3. di considerare le schede progettuali non ritenute sufficientemente dettagliate con riferimento ai contenuti, ai tempi, alle risorse e al grado di cantierabilità, quali contributi a livello di idee programmatiche sulle quali la Regione esprime o meno una condivisione;

4. di individuare gli allegati 1 e 2 al presente atto e che di esso costituiscono parte integrante e sostanziale quali documenti orientativi ai fini della elaborazione delle schede progettuali e dell’impostazione del sistema di monitoraggio dei Pasl;

5. di individuare:

- nel Settore Strumenti della programmazione regionale e locale della DG Presidenza il settore di riferimento per il coordinamento delle istruttorie relative alle schede progettuali presentate delle Amministrazioni provinciali, d’intesa con le direzioni generali interessate;

- nel Comitato tecnico della programmazione (CTP) l’organismo di coordinamento ai fini della verifica delle coerenze tra la programmazione regionale settoriale e le proposte progettuali presentate nei singoli Pasl. Il presente provvedimento sarà pubblicato per intero, allegati compresi, sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana.

ALLEGATI

Segreteria della Giunta
Il Direttore Generale
Valerio Pelini
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