L’offerta “informale e non formale”

All’interno del sistema informale e non formale di offerta vengono comprese le infrastrutture culturali (in particolare le biblioteche, i centri di lettura, musei, teatri, cinema) il settore dell’associazionismo e del volontariato sociale, le università popolari e della terza età, l’universo delle cooperative sociali, ovvero il terzo settore in senso lato. L’ampio e diversificato panorama del “Terzo settore” fa parte del più vasto e complesso settore del non profit, composto da una moltitudine di organizzazioni con finalità estremamente diversificate. A livello nazionale è stato costituito nel 1997 il Forum Permanente del Terzo Settore, come associazione di secondo livello che riunisce le principali realtà del mondo del volontariato, dell'associazionismo, della cooperazione sociale, della solidarietà internazionale, della mutualità integrativa volontaria, delle fondazioni del nostro Paese.  Le associazioni che fanno riferimento al Forum hanno, tra i vari campi di attività, quello culturale, l’educazione, nonché altri programmi che sviluppano azioni di carattere formativo (quali ad esempio quelli relativi alla lotta alla povertà, al volontariato, ai diritti di cittadinanza). Nell’ambito delle attività svolte in questo settore la formazione costituisce uno dei filoni di intervento in notevole crescita.

Un’attenzione particolare merita il  movimento delle università popolari, che in  Italia ha avuto origine fin dalla fine dell’ottocento e inizio del secolo scorso, con una rapida diffusione in tutta la penisola. All’origine del movimento vi erano già, in nuce, i principi di coesione sociale e educazione alla cittadinanza attiva, attraverso l’allargamento delle opportunità di partecipazione alla formazione e alla cultura. Le università della terza età costituiscono un’evoluzione recente che può essere fatta risalire ai primi anni ‘70, quando è emerso in tutta evidenza il rischio di emarginazione sociale delle fasce di popolazione più anziane. Di conseguenza, mentre le ottocentesche università popolari si ponevano come obiettivo il riscatto e l’equità sociale tramite la formazione della popolazione più debole, quelle più “moderne” della terza età nascono per rispondere ad un profondo bisogno di cultura e di aggiornamento delle fasce di età adulta, in considerazione del prolungamento della vita e della continua e rapida trasformazione dei metodi produttivi e degli stili di vita.

La maggior parte dell’offerta culturale, indipendentemente dai contenuti, è strutturata in corsi, la cui tipologia è molto varia; è prevista anche l’organizzazione di conferenze e seminari, viaggi di cultura, attività motorie ecc.

Attualmente, due sono le maggiori confederazioni di riferimento delle Università popolari in Italia, la CNUPI - Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane e l'Unieda - Unione Italiana di Educazione degli Adulti, con sede a Roma. Entrambe le organizzazioni di secondo livello fanno parte dell'EAEA - European Association for the Education of Adults.

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