La formazione continua nel Fondo Sociale Europeo

L’asse Adattabilità del FSE

Nella programmazione 2007-2013, il Fondo sociale europeo (FSE), contribuisce al finanziamento sia dell’obiettivo Convergenza in cui rientrano Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata (in phasing out) sia dell’obiettivo Competitività regionale e occupazione in cui sono comprese le altre regioni italiane.

Il campo di articolazione dell’intervento del FSE si snoda attraverso cinque priorità d’intervento (art. 3 del Regolamento CE n. 1081/06): Adattabilità, Occupabilità, Inclusione sociale, Capitale umano e Reti

In particolare l’asse Adattabilità è diretto ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese al fine di migliorare l’anticipazione e gestione positiva dei cambiamenti economici.

Il Fondo Sociale Europeo (FSE) ha, quindi, sviluppato una strategia molto articolata sull’asse Adattabilità individuando tre obiettivi specifici, ciascuno dei quali dedicati ad un tema prioritario. Il primo obiettivo (“a”) è quello più esplicitamente dedicato allo sviluppo della formazione continua, il secondo (“b”) e il terzo (“c”) sono finalizzati rispettivamente a intervenire sull’organizzazione e sulla qualità del lavoro e a sviluppare servizi di anticipazione del cambiamento promuovendo l’imprenditorialità. L’asse presenta forti potenzialità sul tema generale dell’adattabilità, dal momento che gli obiettivi specifici in cui si articola consentono di finanziare tipologie di azione non esclusivamente formative ma anche strutturali per le imprese, come gli interventi sull’organizzazione del lavoro e sull’anticipazione e gestione del cambiamento.

La strategia dell’Asse Adattabilità, come definita a livello nazionale, è stata poi declinata al livello regionale attraverso i Programmi operativi regionali (POR) da cui poi discendono le azioni concrete su lavoratori e imprese.

Le Regioni emanano periodicamente avvisi o bandi pubblici attraverso i quali i soggetti attuatori presentano proposte progettuali.

Tra le forme di intervento più ricorrenti si possono includere il finanziamento di Piani formativi aziendali oppure di voucher (buoni) per accedere a percorsi formativi o di incentivi per l’assunzione di particolari categorie di lavoratori (per es. over 45, donne, disoccupati, etc).

La situazione di crisi a partire dal 2008 ha, nei fatti, modificato gli obiettivi inizialmente programmati da parte delle amministrazioni: ciò ha avuto anche un chiaro riflesso sulla tipologia e la quantità di beneficiari. Infatti un ammontare ragguardevole delle risorse dei POR è stata destinata al rafforzamento dei trattamenti di Cassa integrazione e mobilità in deroga in un collegamento più stretto tra politiche passive e politiche attive.

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