Tirocini

Il tirocinio consiste in un periodo di orientamento e di formazione in un contesto lavorativo che non si configura come un rapporto di lavoro. Istituito con l’art. 18 della Legge 196/97 e disciplinato dal Decreto ministeriale 142/98, il tirocinio (o stage) rappresenta uno strumento fondamentale per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Negli ultimi anni il tirocinio è stato oggetto di specifici provvedimenti normativi e di interventi della Corte Costituzionale che ne hanno ridefinito il profilo normativo.

Sulla base di quanto previsto dalla Nota del Ministero del Lavoro 4746 del 14 febbraio 2007, i tirocini possono essere suddivisi in due macrotipologie: 

  • tirocini curriculari, destinati ai giovani inseriti in un percorso formale di istruzione o formazione e finalizzati ad arricchire ed integrare il processo di apprendimento e formazione mediante un’esperienza diretta del mondo del lavoro. I tirocini curriculari sono disciplinati dai Regolamenti di istituto o di ateneo e sono promossi dalle università, dalle istituzioni scolastiche o dagli enti di formazione accreditati;
  • tirocini extracurriculari, finalizzati ad agevolare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro; come stabilito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 287 del 19 dicembre 2012, la competenza legislativa in materia di tirocini extracurriculari è in capo alle Regioni e alle Province autonome.

Per migliorare il livello qualitativo delle esperienze di tirocinio, l’art. 1 comma 34 della Legge 92/2012 ha previsto l’adozione di Linee guida in materia di tirocini in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Con l’Accordo siglato il 24 gennaio 2013, il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno adottato le Linee guida in materia di tirocini, che delineano un quadro comune di riferimento relativo esclusivamente ai tirocini extracurriculari. Con la sottoscrizione dell’Accordo, le Regioni e le Province autonome si sono impegnate a recepire nelle proprie normative quanto previsto dalle Linee guida.

Nelle Linee guida i tirocini extracurriculari sono suddivisi in tre tipologie:

  • tirocini formativi e di orientamento, destinati a soggetti che hanno conseguito un titolo di studio da non più di dodici mesi e finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra scuola e lavoro;
  • tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro, destinati ad inoccupati, disoccupati (anche in mobilità) e lavoratori sospesi in regime di cassa integrazione e finalizzati ad agevolare l’ingresso degli inoccupati o il rientro dei disoccupati nel mercato del lavoro;
  • tirocini di orientamento e formazione o di inserimento/reinserimento al lavoro in favore di disabili, soggetti svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.  

A seguito dell’adozione delle Linee guida, tra il 2013 e il 2014 tutte le Regioni e Province autonome si sono dotate di una propria regolamentazione in materia di tirocini extracurriculari.

Alcune Regioni hanno disciplinato inoltre i cosiddetti tirocini estivi. Tali tirocini sono destinati ad adolescenti e giovani iscritti ad un ciclo di studi universitari o ad un istituto scolastico e si svolgono tra la fine dell’anno scolastico o accademico e l’inizio di quello successivo. I tirocini estivi erano stati istituiti con l’art. 60 del D.lgs. 276/2003, successivamente dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale con la Sentenza n. 50 del 28 gennaio 2005. La Consulta ha infatti stabilito che, afferendo al sistema della formazione professionale, la competenza legislativa in materia di tirocini estivi è in capo alle Regioni e Province autonome.

Oltre a quelle citate, esistono poi altre particolari tipologie di tirocinio: i tirocini per l’accesso alle professioni ordinistiche e i periodi di pratica professionale; i tirocini transnazionali, ad esempio quelli realizzati nell’ambito dei Programmi comunitari per l’istruzione e la formazione; i tirocini per soggetti extracomunitari promossi all’interno delle quote di ingresso.

L’importanza del tirocinio quale strumento per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro è testimoniata dall’attenzione che l’Unione europea ha dedicato a questo istituto:  nel marzo 2014 il Consiglio europeo ha approvato la Raccomandazione su un quadro di qualità per i tirocini, con l’intendimento di migliorare gli standard qualitativi delle esperienze di tirocinio all’interno degli Stati membri.

In tale quadro, l’Isfol si occupa di:

  • realizzare strumenti di orientamento per i giovani che intendono svolgere un tirocinio in Italia o all’estero (ad es. il “Manuale dello stage in Europa” e il “Manuale del tirocinante. Guida pratica al tirocinio extracurriculare”);
  • effettuare ricognizioni e analisi della normativa nazionale e delle legislazioni regionali (ad es. l’Occasional  paper “I tirocini extracurriculari. Dalle Linee guida alle normative regionali”);
  • svolgere azioni di monitoraggio sull’utilizzo dello strumento, finalizzate a rilevare il livello di qualità dei tirocini e i relativi esiti occupazionali e ad individuare le problematiche e le migliori prassi inerenti i processi di gestione del tirocinio nei diversi territori regionali;
  • fornire assistenza tecnica al Ministero del Lavoro su tematiche e aspetti specifici inerenti la disciplina dell’istituto.
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In tale quadro, l’Isfol si occupa di:

  • realizzare strumenti di orientamento per i giovani che intendono svolgere un tirocinio in Italia o all’estero (ad es. il “Manuale dello stage in Europa” e il “Manuale del tirocinante. Guida pratica al tirocinio extracurriculare”);
  • effettuare ricognizioni e analisi della normativa nazionale e delle legislazioni regionali (ad es. l’Occasional  paper “I tirocini extracurriculari. Dalle Linee guida alle normative regionali”);
  • svolgere azioni di monitoraggio sull’utilizzo dello strumento, finalizzate a rilevare il livello di qualità dei tirocini e i relativi esiti occupazionali e ad individuare le problematiche e le migliori prassi inerenti i processi di gestione del tirocinio nei diversi territori regionali;
  • fornire assistenza tecnica al Ministero del Lavoro su tematiche e aspetti specifici inerenti la disciplina dell’istituto.
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