Invecchiamento demografico, lavoro e lifelong learning
26.11.2012- Si è aperto oggi il convegno Invecchiamento della popolazione, politiche del lavoro e del life-long learning organizzato dall’Isfol e dal Ministero del Lavoro presso la sede dell’Istituto in Corso d’Italia. Durante la prima giornata si è avviato il dibattito tra Istituzioni, parti sociali e società civile intorno al tema delle azioni volte a favorire l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni. Molti gli aspetti collegati a questo argomento, il Direttore Generale Bulgarelli, nella sua introduzione, ne ha affrontati tre in particolare: occupazione, occupabilità e life-long learning. “Il nostro obiettivo” ha affermato Bulgarelli “è quello di aumentare l’occupazione dei senior e migliorarne la qualità. Per far questo è indispensabile contrastare l’obsolescenza delle competenze che se trascurata causa la perdita di risorse sia economiche che di saperi”.
Riflessioni queste che hanno accompagnato l’intensa attività dell’ultimo anno che come ha ricordato Federico Fauttilli Capo Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio “è stato l’anno che l’Europa ha dedicato all’Active Ageing. In questa occasione” ha proseguito Fauttilli “è stata realizzata la Carta nazionale, un documento contenente i principi e gli strumenti che i Paesi membri hanno adottato per favorire la persistenza degli individui nel mercato del lavoro e la formazione lungo tutto l’arco della vita ”.
Un’altra riflessione emersa durante il dibattito ha riguardato la crescente attenzione che il nostro Paese riserva ormai da tempo al tema dell’invecchiamento attivo. Il motivo secondo Pietro Checcucci Responsabile del Gruppo di ricerca Isfol sull’Active Ageing è legato al fatto che l’Italia “ha il saldo negativo peggiore in termini di popolazione attiva rispetto al resto dell’Europa”. Detto in altri termini il numero dei lavoratori che abbandonano il mercato del lavoro è maggiore di quelli che vi entrano e ciò produce un inevitabile invecchiamento della forza lavoro. Un quadro complesso rispetto al quale, negli ultimi due anni, si sono concentrati gli sforzi del Ministero del Lavoro come ha ricordato Grazia Stano Direttore generale delle Politiche dei Servizi per il Lavoro che nel suo intervento ha richiamato l’attenzione sui sistemi di tutela contenuti nella Riforma del Mercato del Lavoro e in quella delle Pensioni: “In questo modo i lavoratori vengono sostenuti in ingresso, in uscita e durante tutto l’arco della loro vita lavorativa”.
Non solo le politiche nazionali hanno dato i loro risultati, molto è stato fatto anche a livello regionale come ha tenuto a sottolineare Mariella Zezza Assessore alle politiche del lavoro e formazione professionale, istruzione e diritto allo studio della Regione Lazio la quale ha ricordato che “sono stati investiti 343 milioni di euro per 170 mila destinatari tra i 55 e i 64 anni, il 42% dei quali sono donne”. “Nella prossima programmazione dovremmo fare la stessa cosa e sarà importante farla in sinergia con il livello centrale. La collaborazione stato-Regioni, infatti, ha portato finora due importanti risultati: la riforma degli ammortizzatori in deroga e la formazione dei giovani attraverso i tutor over 50”.
Roberto Angotti, Responsabile del Gruppo di ricerca Isfol per le Indagini sulla domanda e l’offerta di formazione ha mostrato come dai dati INDACO emerga una forte riduzione dell’age gap dei senior nell’ambito dell’apprendimento informale e l’esistenza di rilevanti benefici da esso prodotti. Ciò dovrebbe aprire nuovi spazi di riflessione per un ampliamento e un miglioramento qualitativo dell’offerta di apprendimento riconosciuta formalmente.
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