L'indagine Isfol OFP: sistemi regionali di fronte alla crisi
I DATI | |
---|---|
Le criticità che hanno influito sulle attività delle strutture formative La crisi economica ha prodotto effetti molto negativi nel sistema della formazione professionale negli ultimi anni. La più importante criticità (quella citata al primo posto dagli intervistati) è la riduzione dei finanziamenti pubblici (35,8%), seguita dal ritardo nell'erogazione dei finanziamenti disponibili (30,3%). Effetti negativi si sono manifestati in tutte le aree del paese, anche se la riduzione dei finanziamenti sembrerebbe avere influito maggiormente sulle strutture dislocate nel Nord Est (55,3%), mentre i ritardi nell'erogazione dei finanziamenti si sono registrati soprattutto tra quelle meridionali (41,7%). Tra le altre difficoltà dovute alla crisi, è possibile indicare il 17,2% di strutture che hanno subito un calo della domanda da parte di individui e imprese (valore che sale al 22,5% nelle regioni centrali) e il 4,2% di strutture ha sperimentato la difficoltà di accedere al credito. In tal caso, sono le strutture meridionali ad essere più penalizzate (5,0%). Solo una quota marginale di strutture (11,5%) sembrerebbe non avere avuto particolari ripercussioni. |
Gli effetti della crisi |
Le conseguenze Le conseguenze più rilevanti di questo scenario, prodotto negli ultimi anni dalla crisi, si rilevano nella riduzione del volume di attività in più di un terzo dei casi (il 38,4% degli intervistati la cita al primo posto), e in particolar modo del Nord-Est del paese (52,2%), o nel ritardo nel pagamento degli stipendi al personale (nel 19,8% dei casi). Nelle regioni del Sud questo fenomeno ha riguardato il 30,8% degli organismi. Seguono il ricorso all’assunzione di personale mediante forme contrattuali atipiche (17,1%) e la riduzione del personale (17,0%). |
Conseguenze
|
Le strategie di contrasto Le strategie di contrasto adottate dagli organismi per risolvere tali criticità sono state piuttosto diversificate ma comunque caratterizzate dalla ricerca di un maggiore ampliamento e differenziazione dell’offerta, con una ricerca di nuovi mercati avviata nel 64,7% dei casi e dall’ampliamento delle reti territoriali nel 45,7%. L’introduzione di innovazioni tecnologiche-organizzative è stata attivata in circa il 25% dei casi, mentre la ricerca o accesso a fonti di finanziamento specifico anti-crisi e l’aggiornamento e riqualificazione del personale hanno riguardato il 22% dei casi, seguito infine dall’attivazione/ampliamento di reti extraterritoriali. |
Strategie di contrasto |