7. Le azioni orientative
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La lettura degli elementi contenuti nelle sezioni qualitative dei rapporti di monitoraggio ha messo in evidenza, come nel campo dell’istruzione e formazione, la normativa che riguarda l’orientamento è disuguale e specifica per ogni singola Regione. Inoltre, le iniziative, gli eventi e i servizi, nell’ambito dei diversi territori regionali, appaiono eterogenei e diversificati tra di loro.
In maggior dettaglio, tra le molteplici attività di informazione e/o promozione a livello regionale e/o provinciale che le Amministrazioni hanno realizzato, si segnalano a titolo di esempio: brochure e pubblicazioni distribuite nelle scuole secondarie di I grado di tutto il territorio (Regione Emilia Romagna); siti web che offrono strumenti di auto-orientamento e informazioni in dettaglio sulla struttura del sistema educativo (Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Veneto e Regione Lombardia con la partecipazione di Provincie e Comuni); progetti specifici per gli studenti della scuola secondaria di I grado (Regione Liguria); incontri informativi con i ragazzi e i loro genitori con la eventuale partecipazione degli operatori dei CPI in grado di avviare confronti su tematiche di interesse (Regione Toscana).
Nel caso di attività per i giovani e le famiglie organizzate da scuole o enti accreditati, sono state molte le Regioni ad aver segnalato azioni significative, ad esempio: gli istituti scolastici secondari di II grado in Abruzzo hanno proposto incontri con gli alunni delle scuole secondarie di I grado, al fine di far conoscere e promuovere i propri indirizzi scolastici; in Emilia Romagna, gli istituti professionali e gli enti di formazione hanno realizzato accoglienza, valutazione delle competenze pregresse, orientamento in ingresso e in itinere, sportello didattico, ecc.; in Liguria, in Lombardia e in Veneto sono stati organizzati molteplici eventi, tra i quali “Open day” finalizzati alla scelta dei percorsi di studio superiori; in Piemonte, infine, la stragrande maggioranza delle scuole organizza periodicamente giornate dedicate e interventi promozionali sulle attività programmate.
Per quel che riguarda la realizzazione di attività innovative, si rileva che: in Liguria è stata realizzata l’iniziativa “Fabbriche aperte: i giovani incontrano l’industria”, a cura di Unione Industriali, rivolta agli studenti degli istituti secondari di I grado, con l’obiettivo di far conoscere loro il mondo del lavoro nell’impresa e i percorsi di studio superiore ad esso collegati; in Lombardia, sono stati realizzati i percorsi sperimentali del “Liceo del lavoro”, nati come tentativo di dare una prospettiva di vita e professionale a ragazzi che fuoriescono per vari motivi dal sistema dell’istruzione; la Regione del Veneto partecipa, invece, al progetto WITE (Women in Technical Education), nell’ambito del Lifelong Learning Programme, con lo scopo di fare conoscere le opportunità della formazione tecnica e scientifica alle ragazze, al fine di favorire una scelta della scuola basata sulla capacità e il merito.
Per quanto concerne azioni specifiche programmate e strutturate al fine del raggiungimento di precisi obiettivi, si segnalano alcune tra le attività più significative: la Regione Friuli Venezia Giulia ha creato i “Laboratori esperienziali e di rimotivazione”, rivolti a studenti dei percorsi superiori che presentano segnali di disaffezione al sistema scolastico e formativo; in Liguria sono stati creati il Progetto “ORFEO” per i giovani in particolari condizioni di disagio personale, nonché il Progetto “Ragnatela” che offre un supporto a quei ragazzi che incontrano frustrazioni e perdita di motivazioni (ad esempio studenti stranieri e disabili); la Lombardia si è affidata al progetto “Minimaster Alberghiero – Questo albergo è una casa” e al Corso semi-strutturato “Anno Unico” (Associazione Padre Monti di Saronno) in risposta al bisogno dei ragazzi che, per l’abbandono dello studio e la mancanza di una qualifica, si trovano in difficoltà rispetto alla possibilità di un inserimento lavorativo; il Piemonte ha previsto, nel Piano regionale (D.G.R. n. 24-13167 del 1/02/2010), interventi specifici dedicati alla lotta alla dispersione scolastica e formativa, quali tutoraggio all'inserimento formativo individuale, moduli di orientamento rivolti a persone con disabilità intellettiva e/o psichica.
In conclusione, è possibile affermare che ognuna delle Amministrazioni prese in esame ha mostrato, grazie alle iniziative intraprese, una propria consapevolezza riguardo all’importanza dell’orientamento. In questa direzione insistono da tempo anche le politiche europee, sottolineando ripetutamente la necessità di sostenere e diffondere l’orientamento come strumento di investimento sui giovani, nonché di cogliere tutti i vantaggi di una forza lavoro attiva, innovativa e qualificata. Pertanto, ci si augura che nel nostro Paese si ponga la dovuta attenzione alla nascita di nuove politiche, al rafforzamento del quadro strategico–normativo, allo sviluppo di diverse forme di finanziamento, al fine di uniformare competenze e servizi, nonché rafforzare e migliorare quanto già sperimentato e maturato nei singoli territori in materia di orientamento.